“Quando entro lì mi sento uno di famiglia”. Il cantante e musicista Agostino Penna abita a Roma, a pochi passi dall’Ufficio Postale di viale Mazzini: uno dei più importanti della Capitale. “Da casa mia vedo ogni giorno chi arriva e chi va, aprire e chiudere l’ufficio. Ho imparato a conoscere i ritmi di portalettere e sportellisti. E ho visto come hanno lavorato anche in piena emergenza” dice il compositore che con i suoi 40 anni di carriera alle spalle – tanta tv, colonne sonore, riconoscimenti e collaborazioni illustri (Tullio De Piscopo, Marco Masini, Umberto Tozzi fino alla più recente con Selena Gomez) ed esperienze all’estero – ha saputo farsi apprezzare dal grande pubblico grazie a “Tale e Quale Show”, su Rai1. Nel 2019 ha vinto la nona edizione del programma condotto da Carlo Conti mentre ha partecipato all’edizione 2020 come campione nella fase finale del torneo. La tv oggi è un rifugio” spiega l’artista di origine irpina che dopo “Tale e Quale” si è messo subito al lavoro per nuovi progetti. “Sanremo? Chissà…”.
Agostino, sei una star di “Tale e Quale Show”.
“È un programma molto lavorato, garbato. Lontano dai meccanismi dei classici talent. Sono stato per anni spettatore, ero innamorato della trasmissione: devo ringraziare Carlo Conti, la Rai e gli autori per avermi dato la possibilità di partecipare. E devo ringraziare anche Tony Renis che mi ha sempre invitato a crederci. Tony Renis rappresenta il mio mentore. Mi conosce da tanti anni e mi sostiene. “Tale e quale” ti dà la possibilità di vivere un’esperienza completa a livello artistico, di mettere in gioco le abilità di musicista e non solo. È affascinante cantare, recitare, trasformarsi in un personaggio: far arrivare al pubblico il suo cuore e la sua anima e, nello stesso tempo, lasciare qualcosa di tuo”.
Anche quest’anno il programma ha riscosso grande successo.
“È una trasmissione che mette insieme disciplina, divertimento e leggerezza Vi lavora un grande gruppo di autori, assistenti di studio, truccatori, parrucchieri. Veri professionisti. Ogni concorrente in gara è chiamato a interpretare al meglio i big della musica. Non si tratta di imitazioni, ma di vere e proprie trasformazioni: ecco perché dietro c’è un lungo lavoro con i tutor, i coach, con il trucco e i costumi. Il risultato sono performance spettacolari ed emozionanti. Sul palco, a un certo punto, non contano più l’esibizione e la gara, ma il piacere di vivere l’emozione di un magico momento. E questa emozione arriva a casa: ora come non mai abbiamo bisogno anche di questo. E di un po’ di leggerezza. In piena pandemia la tv è un rifugio. Questa edizione poi, sarà difficile da dimenticare visto che il coronavirus ha costretto Carlo a condurre da casa”.
Se dico Poste Italiane a cosa pensi?
“Al fatto che ho un loro ufficio proprio vicino casa. Vedo ogni giorno la posta che arriva e che parte. Conosco i loro ritmi e so che non si sono mai fermati neppure in emergenza. Anche io vado spesso personalmente all’Ufficio Postale ma ho imparato a guadagnare tempo utilizzando le app. Prenoto il mio turno e mi muovo solo quando devo. Ho scaricato tutte le app, ho i libretti di risparmio, le carte di credito: insomma, sono uno di famiglia”.
E invece le lettere? Le ricevi?
“Ho vissuto un periodo della mia vita a Torino e ancora oggi, a distanza di anni, puntualmente ricevo una lettera dal mio amico Luca che abita lì. Quando trovo una lettera nella cassetta della posta ho una grande certezza: è una lettera di Luca”.