Novantasette punti vendita in centro città, in zone ad alta densità di studi professionali (65%) o in zone commerciali e industriali con presenza di aziende di piccole e medie dimensioni per un giro d’affari totale di più di 50 milioni di euro/anno. La rete Kipoint è uno dei fiori all’occhiello del Gruppo Poste Italiane: una attività che rafforza la presenza capillare sul territorio, ponendosi come uno strumento fondamentale per i piccoli operatori economici e, naturalmente, per i cittadini. I punti vendita degli imprenditori affiliati alla rete Kipoint operano infatti come “Centro Servizi”. Un’ampia gamma di proposte quali i servizi di corriere espresso nazionale e internazionale, i servizi di confezionamento, le fotocopie e i servizi fax. E ancora le ricariche telefoniche e il pagamento di utenze/bollettini, fino alla vendita di cancelleria e prodotti IT per l’ufficio e vendita dai relativi cataloghi e di prodotti informatici.
One stop shop
Un hub al servizio delle piccole imprese e dei liberi professionisti grazie a un’ampia offerta di servizi e prodotti in un’ottica di “one stop shop”. La filosofia di Kipoint è la base del successo: una soluzione semplice, immediata ed efficiente, grazie a una rete in franchising che ricalca la capillarità di Poste Italiane. L’Amministratore Delegato di Kipoint è Armando Borsetti, che lavora nel settore dal 1987 e ha seguito la nascita di Kipoint, nel 2002, quando l’obiettivo era «creare una rete più capillare, soprattutto dove non siamo presenti». «I tratti distintivi della rete – spiega – derivano dal fatto di essere decentralizzata, dinamica e in grado di offrire un prodotto tailor made, su misura per il cliente». Più si riesce a essere capillari e più si centra l’obiettivo di essere vicino ai clienti. «Nel mondo del franchising, per la rete Kipoint sono l’imprenditore e la sua attitudine a fare la differenza. Proprio per questo il vero valore aggiunto sono la formazione e l’addestramento che lo staff Kipoint elargisce all’imprenditore nel suo viaggio per divenire franchisee, mettendogli a disposizione tutti gli strumenti per rendere la sua competenza indispensabile per i suoi clienti».
Attitudine digitale
La distribuzione dei negozi, come detto, è capillare, su tutto il territorio italiano. A Firenze c’è il Flagship, diretto da Barbara: «Il lavoro è impegnativo ma dà grande soddisfazione – racconta – Oggi molti clienti sono giovani, e l’attività è più online ma il cliente è rimasto. Kipoint si è adeguata alle nuove richieste e nuove modalità. È ottimo il rapporto con i privati: molte spedizioni sono da parte di genitori e famiglie che spediscono pacchi ai figli all’estero». La spiccata propensione al digitale ha permesso di lavorare al meglio anche durante l’emergenza sanitaria: «Abbiamo seguito i clienti in smart working per via telematica e mantenuto il più possibile l’attività anche durante la chiusura. Sono nate nuove imprese, come chi ha riconvertito la propria attività e abbiamo fatto molte spedizioni di artigiani che, ad esempio, ora producono mascherine».
L’esempio di Bologna
Uno dei punti vendita più interessanti è all’interno di FICO a Bologna, il parco tematico dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia, tra i più grandi al mondo nel suo genere, che si trova negli ex spazi del Centro agroalimentare di Bologna. La coordinatrice di Kipoint FICO è Marina. «La considero la mia esperienza lavorativa più bella perché sono riuscita a mettere in pratica le mie capacità: il know how nel settore logistico e la laurea in lingue, che mi consente di essere a contatto con clienti di tutto il mondo. Siamo all’interno dell’ufficio postale del parco, l’unico in Italia dotato di due macchinari particolari che consentono imballi in carta riciclata a protezione dei prodotti. Con i colleghi lavoriamo sempre pensando che il pacco da imballare e spedire sia il nostro».