Lavoro: tra i nuovi occupati i laureati sono i più numerosi

Nel terzo trimestre 2020, rileva l’Istat, le dinamiche del mercato del lavoro, oltre ad essere ancora influenzate dalle perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria, sono positivamente influenzate dal forte recupero congiunturale dei livelli di attività economica. L’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una decisa ripresa rispetto al trimestre precedente (+21,0%), pur risultando ancora inferiore ai livelli registrati nello stesso periodo del 2019 (-5,9%); dopo la consistente contrazione della prima metà dell’anno, il Pil mostra una crescita congiunturale del 15,9% e un calo tendenziale del 5%.

L’offerta di lavoro
Dal lato dell’offerta di lavoro, nel terzo trimestre 2020 il numero di occupati torna a crescere in termini congiunturali (+56 mila, +0,2%), per effetto di un aumento dei dipendenti più consistente del calo degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2 punti rispetto al secondo trimestre 2020), con il Mezzogiorno che registra la crescita più marcata (+0,6 punti nei tre mesi). Dopo l’aumento di luglio e agosto e la sostanziale stabilità di settembre, i dati provvisori di ottobre 2020 – al netto della stagionalità – segnalano un leggero calo dell’occupazione (-13 mila, -0,1% in un mese), a fronte di un tasso di occupazione che rimane stabile al 58,0%. Rispetto al terzo trimestre 2019, il numero di occupati è inferiore di 622 mila unità (-2,6% in un anno): diminuiscono soprattutto i dipendenti a termine (-449 mila, -14,1%), continuano a diminuire gli indipendenti (-218 mila, -4,1%), mentre aumentano lievemente i dipendenti a tempo indeterminato. Il calo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale, tra i quali l’incidenza del part time involontario si attesta al 66,4%.