Una voce fuori campo, a riprendere le parole dello scienziato Stephen Hawking. Con un messaggio di speranza e volontà: “Cercate di dare un senso a ciò che vedete e chiedetevi cosa abbia reso possibile l’Universo. Siate curiosi. E per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che si può fare per avere successo. L’importante è semplicemente non arrendersi”. E non si sono arresi all’Università di Cagliari, che si è aggiudicata l’Oscar della 52esima edizione dei Key Awards con lo spot “Universo UniCa”. Una produzione firmata dall’agenzia di Cagliari Relive Communication – vincitrice per il secondo anno consecutivo – con il regista Andrea Iannelli e il direttore creativo Massimo Moi. Un riconoscimento, assegnato nella categoria ‘Campagne Istituzionali’, che ha un valore ancora più importante per l’Università di Cagliari: lo spot è stato infatti realizzato durante le settimane finali del primo lockdown e dedicato al tema della conoscenza, come chiave resiliente per la costruzione di un nuovo futuro. L’obiettivo è stato quello di dare vita a un messaggio capace di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, raccontando un’Università capace di esprimere la sua vitalità culturale e didattica anche in remoto. Perché il sapere scolastico e accademico è stato uno degli aspetti più colpiti dalla pandemia. E per reagire e affrontare con spirito ‘resiliente’ il prossimo futuro, l’ateneo si è servito appunto della voce del cosmologo britannico, estratta da una traccia originale. “Una voce – spiegano i curatori dello spot – diventata così una sonda che oltrepassa galassie, vite, immagini di un mondo che non si arrende, anche di fronte alla grande crisi derivante dal Covid-19”.
La gratificazione
Un premio che ovviamente gratifica l’ateneo sardo: l’Università di Cagliari è la prima università in Italia ad aver ottenuto nel 2020 un riconoscimento in ambito pubblicitario sul tema Covid-19. E lo fa proprio nell’anno in cui l’ateneo spegne le 400 candeline. Un anniversario che, causa Covid, ha dovuto celebrare con profilo basso e sobrietà. Ma ha rappresentato l’occasione per mostrare il volto innovativo di un ateneo con quattro secoli di storia. “Questo riconoscimento – spiega il regista Andrea Iannelli – valorizza una produzione concepita interamente in remoto, con un’organizzazione del team che ha saputo dare il meglio in pieno lockdown”. Per questa ragione, commenta il direttore creativo Massimo Moi “è un Oscar che vale il doppio, che conferma la grande vocazione della Sardegna per i linguaggi pubblicitari, stavolta, mettendo al centro il sapere e la conoscenza”.