I ricavi complessivi registrati nel 2019 dalle principali imprese operanti nei servizi di corrispondenza e consegna pacchi hanno registrato, su base annua, una crescita complessiva del 3,7%. Lo rende noto l’Agcom in un comunicato sottolineando che va tuttavia evidenziato come tra il 2015 ed il 2019 i ricavi derivanti dagli specifici servizi di consegna pacchi siano passati da 3,9 a 5,4 miliardi (+39%) mentre quelli attribuibili ai servizi di corrispondenza si sono ridotti del 5,7%. I dati del Focus sui bilanci delle maggiori società operanti nel settore postale, pubblicato oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, rilevano anche che tra il 2015 ed il 2019 l’utile netto in rapporto ai ricavi è risultato mediamente pari al 4,3%, con valori più elevati per il Gruppo Poste Italiane rispetto alle altre imprese considerate (5,6% contro l’1,6%).

Investimenti
Nello stesso periodo, in rapporto al patrimonio netto, il risultato di esercizio risulta più alto per le imprese operanti nella consegna dei pacchi rispetto a quelle attive nei servizi di corrispondenza (11,2% contro l’8,9%). Gli investimenti, pur sensibilmente aumentati nel corso del 2019 (da 595 milioni del 2018 a 815 milioni di euro nel 2019) si confermano relativamente marginali rispetto agli introiti e pari al 5,2% dei ricavi nel 2019. Gli addetti (circa 130.600 a fine 2019) risultano in flessione di circa 15.500 unità rispetto al 2015, riduzione dovuta principalmente ai processi riorganizzativi posti in essere dal Gruppo Poste Italiane, che rappresenta circa il 90% degli addetti, mentre gli organici diretti delle altre imprese aumentano, seppur di poco, anche in virtù di fenomeni di riorganizzazione e fusioni avvenuti nel settore.