Un robot sanificatore, capace di muoversi in modo autonomo, di evitare gli ostacoli, di monitorare la presenza di persone e di fare interventi mirati sulle superfici più manipolate, come le maniglie. È il prototipo sviluppato da un gruppo di ricerca dell’Università di Trento e da una startup di ex studenti. Dopo un test preliminare nei corridoi del Polo Ferrari a Povo, ora sono in corso attività di affinamento e messa a punto che ne permetteranno una sperimentazione completa e realistica nelle ore notturne di chiusura.

Non fermarsi all’apparenza
L’emergenza Covid ha accresciuto molto le esigenze di pulizia e sono tanti i gruppi di ricerca che, anche in Italia, si sono messi al lavoro per trovare soluzioni per una igienizzazione degli ambienti sempre più efficace e sicura. La soluzione del team dell’UniTrento si chiama DRP-H1 (che sta per “Dolomiti Robotics Plarform Health line 1”) e si presenta come due scatole di metallo piene di circuiti elettronici. Sarebbe, però, un errore fermarsi all’apparenza e trascurarne le prestazioni. “L’abbiamo lasciato volutamente così”, spiega Luigi Palopoli, coordinatore del gruppo di ricerca Embedded Intelligence and Robotic Systems del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (Disi) dell’Ateneo di Trento, che ha curato il progetto. “È un prototipo e come tale prima di tutto va verificato il suo funzionamento. In un secondo tempo si potrà poi lavorare sugli aspetti esterni per declinarlo al contesto di applicazione”.