Monomateriale, personalizzato, di dimensioni sempre più ridotte e leggero. Il packaging in carta e cartone è sempre più sostenibile per rispondere alle esigenze dei consumatori indirizzati ormai verso acquisti rigorosamente “green”, forte anche di un’industria cartaria capace di raccogliere le nuove sfide rinnovandosi continuamente. A tracciare il quadro è la ricerca “I nuovi modelli di consumo e la riprogettazione del packaging: la scelta di materiali sostenibili nell’era dell’economia circolare” presentata da Comieco, Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, e realizzata dall’Istituto di management della Scuola Superiore Sant’Anna. In particolare, l’indagine, analizza le soluzioni industriali che la filiera cartaria sta mettendo a punto proprio per progettare e realizzare imballaggi che riescano allo stesso tempo a soddisfare esigenze di sostenibilità, innovazione e funzionalità con l’obiettivo di facilitarne la raccolta e il riciclo. Lo studio parte da un’analisi del contesto legato ai consumi: la rete si conferma il “negozio” preferito dalla maggior parte dei cittadini (nel periodo gennaio/settembre 2020 l’e-commerce è cresciuto del 29%) ma il 70% di chi compra online è disposto a spendere un po’ di più pur di garantirsi una spesa “green” e l’80% degli e-shopper predilige un imballaggio ecosostenibile perché trasmette l’impegno dell’azienda verso le tematiche ambientali.
Nuovi materiali
Un futuro “sostenibile” non può prescindere dal packaging a base cellulosica. Una delle frontiere di innovazione che lo studio esplora è l’utilizzo dei nuovi materiali per gli imballaggi, dove la carta e il cartone hanno un ruolo centrale: dai materiali bio-based di origine animale, a quelli di origine vegetale e alle bioplastiche fino ad arrivare ai nanomateriali, tra i quali spicca la nanocellulosa che ha proprietà uniche come la bassa densità, la grande resistenza, la leggerezza, la rigidità e il basso costo. E non solo: è anche costituita da biomassa, è rinnovabile, biodegradabile e compostabile. I dati sulle potenzialità poi parlano chiaro: la domanda globale di nanocellulosa ha raggiunto le 13.870 tonnellate nel 2015 e stime di settore affermano che il valore del mercato globale, che nel 2015 era pari a 65 milioni di dollari, arriverà a 530 milioni di dollari nel 2021.