Italia fra i Paesi più sensibili sui temi dello sviluppo sostenibile e dello spreco, dietro Cina e Corea. È quanto emerge dalla rilevazione “Lo sguardo globale: emergenza climatica e Covid 19” di Waste Watcher International Observatory (fonte: Ipsos Global Advisor, Earth Day 2020) che si è focalizzata sugli scenari globali del Pianeta, nell’anno della pandemia. A un campione statistico transnazionale è stato chiesto se, a lungo termine, il cambiamento climatico potrà diventare una crisi grave quanto il Covid-19. È questa l’opinione di larga parte dei cittadini di Cina, India e Messico (81/84%), mentre l’Italia si posiziona appena dietro: fra il 71 e l’80% degli intervistati concorda con questa previsione, denotando una reale preoccupazione per il surriscaldamento del Pianeta. E con l’Italia sono in questa fascia anche Francia, Spagna, Giappone e Brasile. Meno preoccupati sono Stati Uniti, Canada e Australia (59/64%), mentre in Germania, Russia e Gran Bretagna concorda il 65/70% dei cittadini. Ma quanto siamo realmente disposti a impegnarci sul tema clima – riscaldamento globale? “In futuro ci saranno più persone disposte a lottare per i cambiamenti climatici per proteggere l’ambiente”, questa l’opinione di 7 cittadini su 10 in Cina e India, e del 60/70% degli intervistati in Messico e Brasile. Il mondo, in media come la pensa? 1 cittadino su 2 concorda con questa previsione, l’Italia è lievemente sotto la media con il 40-50% insieme a Russia, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Australia. Più pessimisti i cittadini tedeschi e giapponesi: meno di 4 cittadini su 10 prevedono un impegno futuro del mondo sul tema clima.
L’impegno contro gli sprechi
Spostando l’obiettivo sullo spreco alimentare, l’attenzione alla prevenzione è particolarmente alta in Italia e Nuova Zelanda, dove 1 cittadino su 2 dichiara di impegnarsi. Ma, stando ai dati, vincono decisamente i cittadini sud-coreani, dove 6 intervistati su 10 si dichiarano in prima linea. Va piuttosto male in Francia, Belgio, Germania, Olanda, Svezia: meno di 1 cittadino su 3, la media mondiale, si dichiara interessato al tema. Sul fronte degli imballaggi, è ancora la Corea del Sud, insieme alla Cina, a manifestare impegno per uno sviluppo sostenibile (70%), mentre l’Italia supera di poco la media mondiale di impegno sul tema (57%), insieme a Sud Africa, India, Nuova Zelanda, Cile, Gran Bretagna, Italia, Argentina, Colombia. In coda gli Stati Uniti, con Australia, Giappone, Svezia, Francia e Polonia.