Elisabetta Cavallotti

Elisabetta Cavallotti vanta una carriera cinematografica di prestigio. Il tutto mosso da una grande passione per il suo lavoro. Partendo infatti da “Cattive Inclinazioni” e arrivando a “Don Matteo”, l’attrice si è sempre contraddistinta per la grande duttilità dei ruoli interpretati. Il tutto grazie all’esempio della sua ispiratrice Isabella Riva, nota attrice pirandelliana, con la quale iniziò in una piccola compagnia teatrale. Nel 2011 ha fatto parte del cast della storica soap “Un Posto al Sole”.

Elisabetta, di te spesso si dice: un’attrice dai mille volti. Ti piace questa definizione?
Beh, è una definizione che già dice tanto. E la cosa mi gratifica. Certo, è difficile autodefinirsi, ma questa considerazione che si è sempre fatta su di me presuppone la capacità che mi viene riconosciuta di immedesimarmi nei personaggi che interpreto. E, a me, è sempre piaciuto muovermi fra tanti personaggi diversi”.

Dall’esterno si percepisce una grande passione per il tuo lavoro
“Mi fa piacere. L’entusiasmo, per me, è un qualcosa di imprescindibile. Interpreto il mio lavoro un po’ come un gioco. Ed è forse questo il mio segreto: stare sul set è un po’ come continuare a giocare con le bambole”.

Hai recitato sia in film che in fiction, come “Don Matteo” e “Capri”. Preferisci recitare nei film o nelle serie?
“Diciamo che a me piace il personaggio. Non è importante tanto il mezzo. Poi, molto, dipende dall’ambiente nel quale si lavora, in tv come al cinema. C’è bisogno di una grande intesa con il regista e con gli altri attori. Solo così riesco ad esprimere al meglio la mia arte”.

“La Guerra a Cuba” ha rappresentato il tuo ritorno al cinema. Grazie alla tua interpretazione, hai vinto molti premi. Che tappa è questo film, nella tua carriera?
“È stata una soddisfazione enorme. E vi rivelo una cosa: prima di questo film, avevo quasi accarezzato l’idea di abbandonare il mondo dello spettacolo. Con ‘La Guerra a Cuba’ ho ritrovato entusiasmo. Un film unico, dalle tematiche molto attuali, fatto con pochi soldi e con un cast e una regia di primo livello”.

Quali progetti hai per il futuro, su che cosa stai lavorando?
“Di cose che bollono in pentola ce ne sono tante. Purtroppo, il periodo di pandemia non aiuta. Sono in attesa delle uscite delle mie ultime due ‘fatiche’ cinematografiche: ‘La Guerra a Cuba’ e il film di Carlo Verdone, ‘Si vive una volta sola’. Poi, stavo anche scrivendo per il teatro, in attesa di portare in scena un’idea alla quale tengo molto”.

Scrivi o hai mai scritto lettere?
“Sono sempre stata una grafomane. Lo sapete che l’ultima lettera che ho scritto l’ho imbucata un paio di giorni fa?”.

Che rapporto hai con le Poste?
“Io adoro recarmi all’Ufficio Postale. Nella filiale dove mi reco, ormai tutti gli addetti sono diventati miei amici. Trovo che l’attesa sia anche piacevole quando si respira un clima così familiare”.

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