Caterina è la portalettere di Bova, un paese nel cuore dell’Aspromonte, 450 anime a circa mille metri sopra il livello del mare. Bova è uno di quei luoghi che non t’aspetti: una volta giunti in prossimità del centro abitato, un cartello declina al visitatore il benvenuto in italiano, greco moderno e grecanico. Caterina consegna pacchi acquistati online, facilita il pagamento di bollettini e recapita la posta. È lei stessa una testimonianza del ruolo sociale di Poste Italiane nelle aree più remote del territorio. A Bova la natura, le case e le persone parlano di rispetto, educazione, cultura antica e dignità. In inverno, se la neve rende le strade impraticabili e la Panda arranca sulle arterie battute dal vento, Caterina percorre a piedi sentieri anche isolati per raggiungere quell’anziano che attende la postina come una parente cara. Caterina, senza indugiare sorride, s’intrattiene e poi prosegue alla volta del prossimo caseggiato, per consegnare una lettera o più semplicemente, per portare il sorriso e l’abbraccio in un attimo che, qui a Bova, come in tante piccole comunità del nostro Paese, è vissuto come un principio di eternità. Prima del Covid, gli anziani la invitavano a entrare perché Caterina qui è davvero una di famiglia.
Nelle aree remote dell’Aspromonte il portalettere è di casa
La portalettere di Bova, paesino di 450 anime: il suo lavoro è la testimonianza di come Poste Italiane e le sue persone siano un punto di riferimento per le piccole comunità