Uno studio della Uilca sui conti economici del 2020 dei dodici maggiori istituti di credito italiani evidenzia, rispetto al 2019, una contrazione complessiva dell’utile contabile pari a 9,991 miliardi di euro, causata principalmente dall’impatto degli oneri d’integrazione dei piani industriali e altre operazioni straordinarie e dall’aumento complessivo delle rettifiche di valore pari a 4,713 miliardi di euro, di cui la maggior parte è prudenzialmente effettuata per fronteggiare il deterioramento del credito causato dalla pandemia Covid-19 sull’economia nazionale e internazionale.

L’elogio di Poste Italiane
In un anno in cui gli indicatori economici hanno registrato performance sovente negative – scrive il rapporto Uilca – è interessante osservare come Poste Italiane, da molti anni in concorrenza con il settore bancario, abbia registrato, a livelli di volumi, un incremento di pacchi consegnati; di transazioni nel commercio elettronico; di carte di pagamento; di attivazione di Sim e linee telefoniche; di attività finanziare gestite, riuscendo a intercettare i cambiamenti dei consumatori nei mezzi di pagamento e nei modi di consumo. Nell’attesa delle decisioni di politica economica e del nuovo Recovery Plan, pur in presenza di un quadro economico incerto, il settore del credito non dovrà smettere di cercare soluzioni per migliorare lo stato di salute delle banche, con la consapevolezza che le riforme, soprattutto della giustizia civile, sono fondamentali per far fronte al tema dei crediti deteriorati e rendere più efficiente il Paese e il sistema bancario e per poter attrarre investimenti.