“La struttura tecnologica di Poste permetterebbe di prenotare tutti gli italiani in due settimane. È studiata per questo, per supportare il Paese. Già ora i vaccini vengono tracciati dai sistemi informatici aziendali che ne seguono il percorso dall’atterraggio dei voli a Pratica di Mare fino alla distribuzione nelle Asl di tutta Italia, effettuata dal nostro Corriere Sda insieme all’esercito”. Così l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in un’intervista al Messaggero, ha fatto il punto sull’impegno di Poste per il Paese, cominciato già dai mesi più duri del lockdown. “Poste – ha ricordato Del Fante – è in prima linea. Abbiamo consegnato 5 milioni di kit (siringhe, aghi, diluenti) e un milione di dosi di vaccini. Soprattutto abbiamo messo a disposizione, in maniera gratuita, una piattaforma di controllo che consente di verificare dov’è questo materiale in tempo reale. Non solo. È operativa una piattaforma informatica che consente la tracciatura e la somministrazione dei vaccini per il Covid-19 e, per le Regioni collegate ai nostri sistemi, offre prenotazioni online, dal Postamat, tramite i portalettere o dal call center”.
Anagrafe vaccinale
Finora, le regioni che hanno aderito sono cinque: Sicilia, Marche, Calabria, Abruzzo e Basilicata dove oltre 200.000 italiani hanno già completato il percorso di vaccinazione. In queste Regioni quando la vaccinazione sarà aperta a tutti coloro che ne faranno richiesta dopo la prima fase dedicata alle categorie protette, potrà essere prenotata dai cittadini online, tramite un call center ad hoc, o attraverso l’ATM Postamat inserendo la propria tessera sanitaria, o tramite i palmari in dotazione ai nostri portalettere. “Mi auguro che ci siano altre adesioni, la piattaforma multicanale è gratuita – sottolinea Del Fante al Messaggero – Tra l’altro, oltre a riconoscere e tracciare il cittadino, registra la somministrazione e inserisce automaticamente nell’anagrafe vaccinale razionale il nominativo”. Se dovesse passare l’idea del passaporto vaccinale, quindi, i dati sarebbero già a disposizione. “Dati sicuri e blindati, come il cloud che abbiamo messo a punto”, afferma l’AD di Poste Italiane.