Il Governo di Mario Draghi invita le Regioni a servirsi della piattaforma di Poste Italiane per consentire ai cittadini che ne hanno diritto di prenotare i vaccini. L’obiettivo è duplice: da un lato accelerare la campagna vaccinale, vista la possibilità di fissare il proprio turno attraverso quattro modalità (call center, sito internet, palmare dei portalettere e sportello ATM Postamat tramite la tessera sanitaria), dall’altro uniformare a livello centrale i dati sulle dosi somministrate permettendo così di monitorare il raggiungimento dei target previsti ogni settimana. Dopo Sicilia, Marche, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Lombardia – dove ci si affida a Poste per recuperare i numeri delle prenotazioni per gli over 80 – potrebbero, sull’invito di Draghi e la spinta del Commissario Straordinario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo, aggiungersi altre Regioni. Di settimana in settimana, si farà il conto delle dosi ricevute e somministrate e, dove le difficoltà richiedano un cambiamento, si interverrà sulla logistica, modificando la disposizione dei punti vaccinali, aggiungendone di nuovi e dando la possibilità di ampliare la platea dei somministratori. Il sistema di Poste, che già funziona in sei Regioni, vedrà quindi presto crescere il suo utilizzo.
L’invito del premier
Il premier chiede regole più uniformi e – stando a quanto riportato ieri da “La Stampa” – sarebbe pronto a imporre con una norma di legge l’adesione delle Regioni alla piattaforma offerta gratuitamente da Poste Italiane. Le ragioni della sua determinazione sono almeno due. La prima: la piattaforma unica di Poste permetterebbe di moltiplicare le prenotazioni tramite Postamat, call center, o il terminale a disposizione dei postini che consegnano la corrispondenza. Non solo: un sistema centralizzato garantisce di verificare in tempo reale il numero degli immunizzati e di inserire il nome del singolo paziente nell’anagrafe vaccinale, in vista di un patentino. Una banca dati unica permette infine maggiore equità, impedendo le sperequazioni di oggi verso i pazienti più fragili, in alcune Regioni finiti alle spalle di giovani ricercatori e dottorandi. Oggi, al momento della prenotazione i due milioni di malati “estremamente vulnerabili” trovano una lista di patologie con relativo codice di esenzione diverso da Regione a Regione. E ciò accade – osserva ancora il quotidiano torinese – nonostante l’ultimo Piano vaccinale elenchi con dovizia di dettagli le malattie che rendono il Covid una minaccia mortale. In questo modo, anche se attraverso i siti regionali, il sistema sarebbe unico e così la scaletta delle priorità. “Dovrà essere per tutti quella stilata dal Piano nazionale”, è il messaggio ai governatori dopo il vertice a Palazzo Chigi con il commissario Figliuolo e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Piattaforma attiva in Basilicata
Nella campagna vaccinale rivolta agli over 80, la Basilicata, che ha aderito alla piattaforma di Poste, occupa la seconda posizione nello schema elaborato dalla Fondazione indipendente Gimbe sulla base dei dati forniti dal Ministero della Salute e dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. “C’è ancora tantissimo da fare, ma stiamo garantendo l’immunizzazione ai nostri anziani più velocemente che altrove. Meglio di noi, finora, è riuscita a fare solo la Provincia autonoma di Bolzano”, ha reso noto il presidente della Regione, Vito Bardi, esprimendo “apprezzamento per il lavoro prezioso del personale sanitario impegnato nella campagna vaccinale che nei prossimi giorni si estenderà anche alle persone fragili. Stiamo mettendo in campo tutte le nostre energie per contrastare la pandemia – aggiunge il presidente – e sono certo che presto, almeno la fase più critica, sarà alle nostre spalle”. Un quadro aggiornato che si completa con i dati che emergono dalla piattaforma di Poste Italiane attiva da ieri per le somministrazioni: il 50,7% degli over 80 (il 54,5% degli over 90) ha ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer. Il 34,6% ha ricevuto anche la seconda dose (40,6% per gli over 90). Ed entro il 3 aprile per tutti gli over 80 di tutti i Comuni della Basilicata è stata programmata la prima dose del vaccino Pfizer.