Il ruolo centrale di responsabilità e di supporto per lo sviluppo del Paese di un’Azienda come Poste Italiane ha reso una naturale conseguenza l’implementazione di una moderna strategia di sviluppo sostenibile. La posizione di operatore di riferimento nel comparto logistico in Italia e di leadership nel settore finanziario, assicurativo e dei servizi di pagamento, consente infatti all’Azienda di offrire un fattivo contributo all’economia nazionale. E così, investendo ed operando insieme ad altre realtà, Poste genera risultati positivi non solo per il proprio business, ma anche per i cittadini e le imprese che vivono e operano sul territorio nazionale. Osservando il percorso di sostenibilità intrapreso da Poste, è possibile comprendere che questi effetti sono il risultato di un’attenzione particolarmente efficace data alla gestione integrata di tematiche economiche, sociali e ambientali. Per capire bene come si delinea lo scenario italiano e quali sono i passi che un’azienda compie nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, Postenews ha chiesto il parere di Jacopo Giliberto, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, che si occupa principalmente di energia e ambiente, ma anche di tematiche scientifiche, economiche e industriali, e che viene riconosciuto come riferimento giornalistico nell’ambito della sostenibilità, soprattutto da chi opera specificatamente in questi settori.
Giliberto, ci aiuta innanzitutto a definire con semplicità il concetto di sviluppo sostenibile?
“Possiamo dire, in estrema sintesi, che lo sviluppo sostenibile rappresenta una forma di sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e dei beni liberi per le generazioni future, il quale ha dato vita all’economia sostenibile, appoggiandosi almeno in parte alla cosiddetta economia verde”.
In un momento complesso come questo, con l’economia minata dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, quanto è importante per una grande azienda comprendere e agire in modo “sostenibile”?
“Oggi ogni azienda “deve” dotarsi di un approccio fortemente ambientale. E sottolineo “deve”. Non solo nel rispetto di fini etici, ma anche per una logica che definirei “utilitaristica”. Sarebbe bello poter affermare che oggi non si vende alcun prodotto, se quest’ultimo non abbia almeno un contenuto ambientale, una caratteristica di sostenibilità”.
L’attenzione, dunque, non è alta solo da parte delle imprese ma anche da parte dei cittadini. Cosa possono o devono fare le grandi aziende del nostro Paese per promuovere questo sviluppo sostenibile?
“Oggi i consumatori e i potenziali clienti sono molto attenti nel non farsi prendere in giro da messaggi fintamente ambientalisti. Dunque, la prima cosa che le aziende dovrebbero fare è quella di porre in essere una vera politica di sviluppo sostenibile e non utilizzare questa parola solo come pretesto per diffondere slogan che poi, nel concreto, non rispettino l’effettivo valore di queste tematiche”.
Le aziende italiane stanno iniziando a ragionare in una logica di lungo termine per quanto riguarda le politiche di sostenibilità? Oppure è ancora troppo presente la tendenza ad investire per ottenere un vantaggio immediato?
“Credo che qualcosa in tal senso si stia facendo. Stiamo vivendo un momento di transizione, durante il quale iniziano a svilupparsi delle interessanti politiche di sostenibilità. Molti dirigenti di azienda, oggi, hanno un approccio realmente ambientalista, ad esempio. Lo sviluppo di queste politiche, dunque, sta seguendo una certa gradualità. Un dato che di certo fa ben sperare per il futuro del Paese, sia in termini ambientali che di sostenibilità economica”.
Come giudica il percorso sostenibile avviato da Poste Italiane nell’ultimo triennio, che ha permesso all’Azienda di ottenere importanti riconoscimenti, tra i quali l’ingresso nel DJSI e la Silver Class di S&P ottenuta di recente?
“Non conosco la realtà di Poste Italiane così nello specifico. Ma certamente l’ingresso nei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come quelli che lei ha citato, è emblematico del successo del percorso intrapreso”.
Poste Italiane ha da tempo avviato un programma per rafforzare i servizi nelle aree interne e nei Piccoli Comuni. Che cosa significa questo impegno in termini di sostenibilità e quanto è importante?
“Questa è una politica che va sviluppata con sempre maggiore determinazione. Lo sforzo di Poste, così come di ogni altra azienda che si occupa dello spostamento di oggetti da una parte all’altra del territorio, deve giustamente essere quello di perseguire con estrema decisione una politica volta al rispetto delle tematiche ambientali e di sostenibilità. L’uso di imballaggi riciclati, nonché l’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici, darà la spinta decisiva verso forme di sostenibilità sempre più efficaci”.