Poste Italiane in campo per vaccinare la Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia ma anche la più popolosa e, per molti aspetti, la più impervia d’Italia con migliaia di piccoli comuni nelle aree montane. Ieri, durante una conferenza stampa, il presidente della Regione Attilio Fontana, la vicepresidente e assessore alla Sanità Letizia Moratti, il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso e il Chief Digital Technology and Operation di Poste Italiane Mirko Mischiatti hanno presentato il lancio della piattaforma che sarà attiva da oggi, 2 aprile, con l’apertura delle prenotazioni ai cittadini di età compresa tra i 75 e i 79 anni, che saranno vaccinati a partire dal 12 aprile, appena sarà ultimato il turno degli over 80. Quattro, come nelle altre cinque regioni (Sicilia, Calabria, Basilicata, Marche e Abruzzo) che hanno aderito, le modalità di prenotazione: tramite il sito, il call center al numero 800.894.545, inserendo la tessera sanitaria in uno dei circa 1.000 sportelli ATM presenti sul territorio o chiedendo aiuto ai 4.100 portalettere che servono il territorio che potranno effettuare la prenotazione a nome del cliente rilasciando poi un ticket con il promemoria dell’appuntamento. L’algoritmo messo a punto da Poste sarà in grado di minimizzare la distanza tra il centro vaccinale e il comune della persona che deve essere vaccinata in modo da indirizzare i cittadini nel posto più vicino, come ha spiegato Mischiatti durante la conferenza stampa. “Si tratta di un’infrastruttura dinamica, una piattaforma modulare sviluppata per gestire grandi volumi di traffico – ha spiegato il responsabile Digital Technology and Operation di Poste Italiane – che utilizza un linguaggio e delle tecnologie innovative e funzionale al numero di utenti che andranno ad accedervi. Importante è inoltre – ha proseguito Mischiatti – l’integrazione tra la piattaforma dell’Esercito che gestisce l’approvvigionamento dei vaccini e la piattaforma di Regione Lombardia: questo aiuterà a garantire un controllo più attento all’intero ciclo della vaccinazione”.

I numeri della campagna
L’operatività della piattaforma di Poste è “una notizia molto positiva” per il presidente dalla Regione Attilio Fontana, che ha evidenziato la coerenza del piano lombardo con quello nazionale messo a punto dal Generale Francesco Paolo Figliuolo e dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. L’assessore Moratti ha precisato che la stessa piattaforma sarà a disposizione dei cittadini appartenenti alla categoria degli “estremamente vulnerabili”, che in Lombardia sono in tutto 366.705. Bertolaso ha invece scandito i tempi della campagna, che dipenderanno naturalmente anche dalle forniture dei vaccini a disposizione. Da oggi potranno prenotarsi tramite Poste circa 449.862 cittadini che si trovano in Lombardia e che hanno tra i 75 e i 79 anni: per loro le somministrazioni cominceranno il 12 aprile. Dal 15 aprile le prenotazioni saranno aperte ai 546.312 appartenenti alla fascia d’età 70-74 anni (che riceveranno la prima dose del vaccino a partire dal 27 aprile). La piattaforma di Poste aprirà poi a 1.189.119 cittadini tra i 60 e i 69 anni dal 22 aprile con l’obiettivo di concludere le vaccinazioni di tutti gli over 60 al più tardi entro il 9 giugno.

Il processo di “sburocratizzazione”
Ma c’è un altro aspetto del programma di Bertolaso che vede Poste in prima linea. Regione Lombardia e Poste italiane lavorano anche contro “l’eccessiva burocrazia” della campagna anti Covid, puntando a digitalizzare la modulistica. Parallelamente alla campagna sul territorio, spiega Bertolaso, “stiamo portando avanti con Poste” un progetto contro “l’eccessiva burocratizzazione”. Facendo notare che la modulistica propedeutica alla somministrazione del vaccino consta di 11 fogli tra consenso informato e anamnesi, Bertolaso ha sottolineato, come ricaduta, un allungamento dei tempi di vaccinazione. Poste aiuterà a digitalizzare questo processo per ridurre i tempi e, di conseguenza, accelerare le operazioni per portare la Lombardia fuori dall’emergenza.