Sono più di 200, più della metà si trova in Italia settentrionale e nel 2019 hanno supportato circa 3000 startup: sono gli incubatori e acceleratori italiani. È quanto emerge dal rapporto 2020 del team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM), con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, dedicato alle organizzazioni che hanno l’obiettivo di supportare attivamente il processo di creazione e sviluppo di nuove imprese innovative attraverso una serie di servizi e risorse offerti sia direttamente sia attraverso una rete di partner. Le analisi svolte dal team SIM mostrano come il 34% degli incubatori/acceleratori italiani abbia dichiarato di acquisire delle quote societarie nelle organizzazioni incubate o facendo investimenti di capitale di rischio o in cambio di prestazioni e servizi (work for equity), dato in crescita rispetto all’anno precedente in cui era uguale al 27%.

Impatto sociale
Inoltre, i risultati mostrano come, in media, gli incubatori/acceleratori ricevano circa 130 richieste di incubazione ma che ne supportino circa 25. Utilizzando una classificazione internazionale, il Report ha distinto gli incubatori/acceleratori in base al loro supporto verso le organizzazioni a significativo impatto sociale. Coerentemente con la ricerca 2019 è risultato che la maggior parte degli incubatori supporta organizzazioni a significativo impatto sociale. “Il 2020 è stato un anno difficile e non è stato facile raccogliere i dati. Siamo grati ai numerosi incubatori e acceleratori che sono riusciti a rispondere permettendoci di aggiornare le statistiche su questa importante parte del sistema imprenditoriale. Speriamo che il 2021 sia un anno di ripresa, ci sembra per fortuna di scorgere diversi segnali positivi” ha commentato il professor Paolo Landoni, Direttore scientifico della ricerca. La ricerca ha analizzato anche le organizzazioni supportate dagli incubatori/acceleratori italiani. Dalle analisi si è stimato che gli incubatori/acceleratori italiani abbiano supportato 3064 startup. Di queste, il 40% opera nel settore dei servizi di informazione e comunicazione. Gli altri settori in cui le startup incubate operano maggiormente riguardano le attività professionali, scientifiche e tecniche e le attività manifatturiere. Interessante notare come rispetto all’anno precedente sia aumentato soprattutto il numero di startup incubate del settore noleggio, agenzie di viaggi e supporto alle aziende. In media, le startup hanno due dipendenti ciascuna e un fatturato annuo di circa 163 mila euro.