Affaticamento, fiato corto, dolori articolari, dolori al petto, tosse, mal di testa e difficoltà di concentrazione sono solo alcuni dei sintomi che molti pazienti che si sono ammalati di Covid-19 presentano anche a distanza di mesi dalla negativizzazione. Secondo uno studio pubblicato dai Centers for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti, a 2 o 3 settimane dalla negativizzazione il 35% dei pazienti che avevano contratto il Coronavirus non aveva recuperato il precedente stato di salute. Si tratta di quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito “Sindrome post-Covid”, o “Long Covid” cioè una condizione che interessa pazienti non più positivi ma che continuano ad avere sintomi perduranti per oltre due mesi dalla negativizzazione. Anche i più giovani possono soffrirne, ma i più a rischio secondo l’Istituto Superiore di Sanità sono le donne, che sembrano avere il doppio delle probabilità di sviluppare la patologia rispetto agli uomini. Altri fattori di rischio sono la presenza di comorbidità, l’età avanzata e un maggior indice di massa corporea. Per offrire supporto a questi pazienti con un percorso diagnostico e di cura mirato, l’Ospedale Santa Maria di Bari, Struttura Polispecialistica di GVM Care & Research accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, ha attivato un ambulatorio post-Covid dove, attraverso screening di I e II livello e prestazioni specialistiche si verificano la capacità respiratoria dei polmoni, la funzionalità cardiocircolatoria e lo stato di salute complessivo del paziente. “I pazienti che hanno avuto una manifestazione clinica da Covid-19 possono rivolgersi a noi per una prima valutazione attraverso una visita di pneumologia ed esami di base quali tampone molecolare, analisi ematologiche, saturimetria, RX torace ed Elettrocardiogramma per il controllo delle manifestazioni descritte nella cartella clinica del paziente – spiega la dott.ssa Annamaria Moretti, specialista in Pneumologia e responsabile dell’ambulatorio post-Covid di Ospedale Santa Maria –. Una volta accertate eventuali complicanze o in presenza di cronicità e comorbidità, si approfondisce il quadro clinico, radiologico e funzionale del paziente con esami specifici di laboratorio e strumentali”. Gli screening, effettuabili presso l’Ambulatorio post-Covid previa prenotazione, richiedono poche ore e il referto è disponibile per il ritiro a 24 ore dalle analisi. Il paziente viene poi sottoposto a periodici follow-up, anche da remoto tramite videovisita, al fine di ridurre il numero di visite in presenza e il sovraffollamento nelle strutture ambulatoriali.
Sindrome post-Covid, una patologia ancora poco conosciuta
Secondo uno studio, a 2 o 3 settimane dalla negativizzazione il 35% dei pazienti che avevano contratto il Coronavirus non aveva recuperato il precedente stato di salute