Lilli Gruber ha elogiato il sistema di prenotazioni per i vaccini messo a punto da Poste Italiane, rispondendo alla missiva di un suo lettore nella rubrica “Setteemezzo”, che la giornalista e conduttrice di “Otto e mezzo” cura nell’inserto Sette del Corriere della Sera. “Cara Lilli – scrive il lettore, di nome Roberto – gli over 70 non riescono a registrarsi alla campagna vaccinale. Sembra che l’unica possibilità sia Internet, ma molti non hanno accesso alla Rete, né qualcuno che li aiuti”. Gruber risponde sottolineando la difficoltà incontrata in una prima fase nella campagna vaccinale, ma spiegando anche che “dal 24 marzo scorso è entrato in vigore il nuovo piano del governo che stabilisce la priorità nel vaccinare i più anziani e i più fragili”.
“Un aiuto importante”
Troppo tardi, è il primo commento della giornalista, che non manca però di evidenziare una buona notizia, parlando del sistema di prenotazioni che Poste ha messo a disposizione dell’Italia. “Dopo moltissimi intoppi – scrive Gruber – molte regioni si apprestano a utilizzare il sistema di prenotazione offerto da Poste Italiane. Il vantaggio – prosegue – non è solo evitare disservizi, come quelli tragici registrati in Lombardia. Il sistema consente infatti anche di prenotarsi negli Uffici Postali, presenti in qualsiasi Comune, o chiedendo al postino di farlo per noi”. Una modalità di enorme rilievo, spiega la anchorwoman, rivolta soprattutto a “chi non ha familiarità con la tecnologia”, per i quali “si tratta di un aiuto importante”. “Intanto, in vista del Pass vaccinale, e magari del tracciamento anche a mezzo app – conclude Gruber nella sua risposta al lettore di Sette – sarebbe importante dedicare spazi informativi pubblici per spiegare a giovani e non come utilizzare al meglio questi strumenti. Non possiamo trascurare nessun alleato nella lotta al virus”.