Stampante 3d

Gioielli personalizzati in stampa 3D nati dai nostri vecchi cellulari. Il progetto Horizon 2020 Fenix, di cui il Politecnico di Milano è partner, ha dato nuova vita ai rifiuti elettronici, diventati materia prima per prodotti eco-compatibili come nuovi filamenti metallici per la stampa 3D, polveri metalliche green per la manifattura additiva e gioielli sostenibili stampati in 3D. Il Progetto, spiega il Politecnico in una nota, si è concluso dopo 40 mesi di lavoro e ha raggiunto l’obiettivo di sviluppare nuovi modelli di business e strategie industriali in un’ottica di economia circolare. “In particolare il Laboratorio Industry 4.0 del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano ha implementato una stazione automatizzata per il disassemblaggio di schede elettroniche di cellulari grazie ai collaborative-robot (cobot) che sono tra le soluzioni di automazione più avanzate in termini di tecnologia robotica, in quanto garantiscono flessibilità operativa consentendo interazione con l’ambiente circostante e con gli operatori con cui condividono le mansioni” si legge nella nota. Grazie alla filiera circolare istituita dal consorzio che aderisce al progetto, le schede elettroniche disassemblate dal Politecnico “sono trattate dall’Università dell’Aquila, che recupera dalle schede e dalle componenti elettroniche alcuni materiali puri (quali rame, stagno, oro, argento e platino). Rame e stagno vengono trasformati sia in polveri metalliche che in filamenti adatti alla stampa 3D, entrambi testati successivamente dal centro di ricerca Fundaciò Cim di Barcellona (Spagna) – aggiunge il Politecnico – I metalli preziosi vengono invece utilizzati” da due aziende Atene (Grecia) per la creazione di gioielli eco-compatibili” che, messi in vendita attraverso il consorzio, “possono anche essere personalizzati attraverso un servizio di scansione 3D ed assumere le forme di oggetti o visi di persone”. L’auspicio, conclude la nota, “è che al termine del progetto, i modelli di business pensati e testati da Fenix siano replicabili da parte di altri soggetti esterni, per promuovere la creazione di nuove filiere circolari”.