“Prosegue la fase di ripresa delle principali economie internazionali. Il rafforzamento dei segnali di miglioramento ha determinato in molti paesi la revisione al rialzo delle previsioni di crescita per l’anno corrente e il prossimo. In Italia, sia la manifattura, trainata anche dal dinamismo delle esportazioni, sia le costruzioni evidenziano segnali positivi”. Lo si legge nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. “I dati sul mercato del lavoro hanno mostrato a febbraio una stabilizzazione del numero degli occupati rispetto al mese precedente, mentre si sono ridotti marginalmente i disoccupati e gli inattivi – spiega l’Istat -. È opportuno ricordare che, da gennaio 2021, le informazioni sulle forze di lavoro sono rilasciate in accordo al nuovo Regolamento europeo che ha introdotto alcune modifiche nelle definizioni. Sebbene l’Istat abbia già diffuso le serie ricostruite, il cambio normativo ha implicato una ricomposizione tra occupati, disoccupati e inattivi della quale è necessario tenere conto nell’interpretazione dell’evoluzione degli indicatori”.
Propensione al risparmio
Nel quarto trimestre 2020, sia il prodotto interno lordo (Pil) sia il valore aggiunto hanno segnato una flessione congiunturale (-1,9%). Dal lato delle imprese, il calo della produzione si è trasmesso con la stessa intensità al risultato lordo di gestione, determinando una stabilizzazione della quota di profitto delle società non finanziarie (43,6% come nel trimestre precedente) mentre il tasso di investimento è aumentato di 0,6 punti percentuali, risentendo positivamente del miglioramento congiunturale degli investimenti fissi lordi (+1,1%). Nel 2020, l’emergenza sanitaria ha fortemente condizionato i comportamenti di acquisto delle famiglie mentre l’evoluzione dei redditi ha beneficiato dei provvedimenti governativi che ne hanno attenuato la caduta: la spesa per consumi finali ha evidenziato un significativo calo (-10,9%) mentre il reddito delle famiglie è diminuito del 2,8%, portando la propensione al risparmio al 15,8% (+7,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente).