Il postino che raccoglie le prenotazioni per il vaccino anti-Covid è un servizio fondamentale, come rivelano i dati della Lombardia. Soprattutto gli anziani, che non dispongono di molta dimestichezza con Internet e le nuove tecnologie, hanno trovato un ottimo “alleato” in questo servizio, il quale consente di rivolgersi ai portalettere per veder realizzata, in pochissimi minuti, la prenotazione vaccinale. E così, come pubblicato dal Corriere della Sera edizione Milano, sono fino ad oggi ben 11.900 i cittadini, soprattutto anziani, che si sono rivolti ai portalettere per la prenotazione. E le testimonianze sull’efficienza del servizio di Poste Italiane sono davvero inequivocabili: come riferito sempre dal Corriere della Sera, la signora Ivana aveva avvisato la sua postina da tempo: “Quando è il mio turno per prenotare il vaccino, passa subito da me” aveva detto la signora, rivolgendosi alla portalettere. E così, Serena La Porta, con puntualità, s’è fermata davanti all’ingresso del palazzo della signora Ivana ad Affori e, in pochi minuti, le ha fissato l’appuntamento per l’iniezione anti-Covid. “Presto potrò riabbracciare i miei nipotini — ha dichiarato felice la signora Ivana al Corriere — pensate che non li vedo da un anno”. Qualche passante si è incuriosito vedendo la scena e s’è accodato per prenotarsi a sua volta con l’aiuto della portalettere. Ebbene, sempre come raccolto dal Corriere della Sera, nel giro di venti minuti, la portalettere Serena ha collezionato ben sette registrazioni, permettendo ad altrettanti cittadini di tornarsene a casa con in tasca la ricevuta per la puntura antivirus.
A Milano tremila richieste
Quel che sta accadendo ad Affori si sta verificando in questi giorni anche in altre zone della Lombardia. Il livello percentuale vede circa un lombardo su cento rivolgersi al portalettere. Anche i numeri delle province sono molto positivi: tra queste, Milano è in testa con quasi 3 mila richieste, seguita da Brescia con 2.800, Bergamo con 1.100, Monza con più di 840 e Cremona con 723. “In questi giorni mi sta fermando molta gente — conferma la postina Serena al Corriere della Sera —. Per ogni procedura servono pochi minuti. Basta un numero di telefono e la tessera sanitaria”. Niente attese o code. Si può intercettare il postino durante il classico “giro” di consegna di raccomandate e pacchi e chiedergli una mano per ottenere la vaccinazione. A sentire la portalettere, si tratta di una fascia di popolazione che avrebbe difficoltà ad accedere alla vaccinazione, in quanto impossibilitata ad utilizzare altre modalità: si tratta di persone per lo più anziane, poco abituate all’uso di Internet, senza figli o nipoti che possano dargli una mano. “Siamo un punto di riferimento per la gente— dice con orgoglio Serena—, tutti si fidano di noi e ci chiedono cosa ne pensiamo del vaccino”. Molte sono persone anziane che hanno difficoltà nello spostarsi da casa. Ultimare la prenotazione sul portone di casa, facilita le cose: “La più anziana a cui ho fissato l’appuntamento oggi? Una donna di 83 anni, – conclude la postina – abbiamo scelto un punto vaccinale vicino, nel quartiere. E poi ho aiutato una coppia, moglie e marito”.