“Noi, mamme delle Poste tra pacchi, lettere e figli”, titola così l’edizione abruzzese del Messaggero che dedica un servizio alle dipendenti di Poste Italiane. Annalisa, Laura e Silvia sono tre delle 605 donne, il 63% dei dipendenti, che lavorano per Poste in provincia di Pescara. Tra loro, 112 hanno figli con età pari o inferiore a 6 anni, di queste 17 sono diventate mamme tra il 2020 e l primi mesi del 2021. Ecco chi sono le mamme di Poste.
Un luogo per ritrovare se stessi
Laureata in Economia aziendale, in Poste dal 2012 e da dieci mesi mamma di Simone, Annalisa ha 36 anni e lavora come sportellista nell’Ufficio Postale di Tocco da Casauria. “Sono rientrata a lavoro prima che Simone compisse sei mesi. Sono stata contenta di tornare presto e ritrovare i miei colleghi, avendo scelto per il periodo di allattamento l’ufficio in cui ho lavorato per otto anni”. Un’esperienza, quella della maternità, che giova anche al lavoro perché rappresenta un nuovo inizio, dice. “Rispetto a prima – spiega Annalisa – ora vado al lavoro con più entusiasmo, lo considero anche un luogo dove ritrovare me stessa, la mia individualità”.
Grande arricchimento
Laureata in Psicologia, Laura, 36 anni, da sei mesi è mamma di Sofia. Assunta in Poste nel 2011, lavora come consulente finanziario nell’Ufficio Postale di Montesilvano Spiaggia 2, in corso Umberto e sta per rientrare in ufficio. “Essere madre mi aiuterà nel mio lavoro, perché la maternità conferisce un grande arricchimento che non può che essere molto positivo anche nell’ambito lavorativo. In particolare credo che saranno accresciute soprattutto la mia maturità, la disponibilità e la pazienza, oltre alla capacità di ottimizzare il tempo”. Poi si concentra sulla stabilità dell’impiego: “Lavorare in Poste Italiane sicuramente mi aiuta perché mi permette di avere sicurezza e tranquillità”.
Maturità e metodo
Molisana di Montenero di Bisaccia, laureata in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, Silvia a 33 anni è mamma di Andrea che ha 9 mesi. Lavora in Poste dal 2014 dove si occupa di consulenza finanziaria; prima della gravidanza lavorava nell’Ufficio di San Silvestro mentre attualmente si trova “in distacco” a Termoli 1. Durante il periodo di allattamento e fino al compimento di un anno del bambino, infatti, le neo mamme possono chiedere di lavorare in una sede limitrofa alla propria residenza. “Sono tornata al lavoro quando mio figlio aveva 6 mesi – racconta Silvia – mi sono sentita accolta da subito da tutti i miei nuovi colleghi. Il fatto di essere diventata madre mi ha fatta maturare molto anche in ambito lavorativo, sono più paziente e metodica”. Poi sul lavoro in Poste Italiane aggiunge: “Credo che per una madre sia molto importante lavorare in un’azienda come Poste Italiane. Noi madri godiamo, infatti, di tutti i diritti legati alla maternità”.