Sei adolescenti su dieci passano più di cinque ore al giorno su internet (solo 12 mesi fa erano 3 su 10), mentre un ragazzo su cinque si dichiara “sempre connesso”; il 59% pensa che “hate speech” (linguaggio d’odio) e cyberbullismo siano aumentati. Sono i numeri, in sintesi, della ricerca realizzata per “Generazioni Connesse” da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Roma La Sapienza. Numeri influenzati anche dall’emergenza sanitaria? Sicuramente, perché la pandemia da Covid-19 ha modificato abitudini e comportamenti e influenzato il nostro modo di approcciare alla “rete”.
Impegno sociale
Ma dalla ricerca non emergono solo aspetti negativi sul rapporto tra adolescenti e Internet. In questi mesi, infatti, è cresciuto anche l’impegno sociale di studentesse e studenti verso temi rilevanti come il “climate change” e il “global warming” o la causa a sostegno del movimento “Black Lives Matters”; il 53% degli intervistati che ammette di aver usato i social per sostenere queste cause. “L’educazione digitale è l’unico efficace strumento a disposizione di studenti, insegnanti e genitori per prevenire e/o affrontare le situazioni più complesse”, spiegano dal Ministero dell’Istruzione.
Una comunità scolastica “resiliente”
L’emergenza sanitaria, secondo il gli esperti del Ministero, ha inciso sulle abitudini degli adolescenti italiani e, in particolare, sull’approccio al mondo virtuale e al digitale. La comunità scolastica italiana ha offerto risposte tempestive ed efficaci, riorganizzando le attività formative con soluzioni innovative anche attraverso forme di Didattica Digitale Integrata. Importante la nuova “alleanza” con famiglie, imprese e istituzioni. Lo slogan “Together for a better internet” vuole evidenziare come l’impegno di tutti sia la condizione imprescindibile per rendere Internet uno strumento utile e sicuro.