Sale all’83% la quota di popolazione raggiunta in Italia da Internet nel 2020, per un totale di 49,48 milioni di utenti attivi (We Are Social, “Digital 2020 – Global Digital Overview”) mentre si stima che per ogni italiano alla fine dell’anno ci saranno circa otto device. È il quadro delineato dal Rapporto Italia di Eurispes in cui si evidenzia che a livello globale sono oltre 4,5 miliardi le persone connesse a internet nel 2020.
Gli smart speakers
Il Rapporto segnala che gli smart speakers arriverebbero a circa 4 milioni, con un tasso di adozione pari all’8% degli individui connessi alla Rete. Le principali richieste indirizzate agli smart speakers riguardano la riproduzione di musica, le previsioni meteo, l’impostazione di sveglie e domande su particolari curiosità. In Italia il mercato degli smart object aveva un valore complessivo di 6,2 miliardi di euro nel 2019, mentre il valore atteso alla fine del 2020 è pari a 8,2 miliardi di euro.
Attacchi informatici
Il Rapporto rileva inoltre che gli smart speakers si pongono come hub centrale all’interno degli ambienti domestici per gestire gli altri dispositivi connessi presenti (riscaldamento, luci, elettrodomestici). Ma non mancano i rischi legati all’adozione di dispositivi IoT. Gli Smart Object sono soggetti ad attacchi informatici, manipolazione dell’opinione pubblica tramite fake news, campagne di disinformazione. Inoltre, un utilizzo scorretto degli Smart Object può avere effetti sulla definizione dei cosiddetti bias del sistema, specialmente quando viene utilizzato partendo da dataset non rappresentativi.
Nello spazio virtuale
I fattori che limitano l’adozione sono riferiti a dinamiche relative al comportamento d’acquisto dei consumatori e alla tecnologia stessa: compatibilità, utilità percepita, privacy, costo del prodotto, intuitività, conoscenza. Per quanto i volumi delle vendite degli assistenti vocali siano in costante crescita, i consumatori italiani sembrano non essere maturi abbastanza da creare uno spazio virtuale nel quale conversare, interagire, accrescere la propria conoscenza.
Età dell’oro
Eurispes sottolinea che se le aziende Big Tech sapranno comunicare la carica innovativa dei propri prodotti allora anche per gli Smart Object si potrà profilare una “età d’oro”, plasmata dalla fiducia accordata al brand, dalla soddisfazione dei consumatori e dalla creazione di community di utenti entusiasti.