Università e mondo della scienza offrono il loro supporto ai governi per affrontare la sfida del clima. Oltre 500 ricercatori internazionali di 80 atenei britannici e italiani hanno partecipato da lunedì scorso alla conferenza internazionale Climate Exp0, organizzata online da COP26 Universities Network e dalla Rus – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, presieduta dalla prorettrice del Politecnico di Torino, Patrizia Lombardi.
I ricercatori coinvolti
I ricercatori delle università hanno condiviso le loro ultime ricerche sul cambiamento del clima. Sono stati 760 gli interventi di speaker di 140 Paesi; più di 80 le persone coinvolte nell’organizzazione nell’arco di 6 mesi; oltre 5.200 le persone registrate per seguire la conferenza da 159 Paesi. Più di 2.000 studenti hanno partecipato all’organizzazione come volontari. Sono intervenuti tre ministri italiani: Roberto Cingolani (Transizione ecologica); Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibili); Maria Cristina Messa (Università e ricerca); ma anche numerosi esponenti del governo britannico. I ricercatori puntano a definire un piano per proteggere l’ambiente dagli impatti del riscaldamento globale e, al tempo stesso, costruire una società più giusta e sostenibile. Questo include un piano credibile che permetta di gestire gli eventi meteorologici imprevedibili e spesso dannosi causati dal cambiamento climatico.
I risultati
“Sono contenta del successo che la conferenza ha avuto – commenta Patrizia Lombardi – e dei risultati tangibili che potrà portare alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26, che si terrà a Glasgow a novembre. La COP26 si svolge sullo sfondo della pandemia Covid-19 e dei relativi impatti di natura sociale ed economica. I paesi stanno dando forma a piani di recupero e di resilienza che si adattano al proprio contesto nazionale”.