Riaperture: nei bar e nei ristoranti possibile un recupero di 47 miliardi

Nei prossimi sette mesi, dopo le riaperture, bar e ristoranti a pieno regime possono triplicare i ricavi rispetto a inizio 2021 e dare una spinta decisiva per la ripresa dei consumi. Un recupero di 47 miliardi di spesa. È quanto può valere la possibilità di consumare all’interno di bar e ristoranti. Nei prossimi sette mesi le imprese del settore potranno triplicare i ricavi rispetto al periodo gennaio-maggio. La stima arriva dall’Ufficio Economico Confesercenti che prevede una riduzione delle perdite per le imprese della somministrazione fino a -24% rispetto al 2019, dopo un 2020 disastroso che si è chiuso con un calo del -40%. Da bar e ristoranti con attività a pieno regime una spinta decisiva per la ripresa dei consumi.

Voglia di ritornare

“Registriamo una grande voglia degli italiani di ritornare alle proprie abitudini. Con le riaperture si riprende ad uscire e a viaggiare, e questo è un toccasana per l’economia e per imprese come bar, pub, pizzerie, ristoranti e pubblici esercizi che hanno vissuto un periodo di crisi che sembrava interminabile”, il commento di Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti. Anche gli stranieri torneranno a spendere in Italia in questa seconda parte del 2021, anche se in tono decisamente minore. Confesercenti stima un recupero di spesa pari a 2 miliardi di euro, cifra comunque ben lontana dai 9 miliardi spesi dai viaggiatori stranieri nel 2019.

Buoni segnali di ripartenza

“Le imprese non riusciranno a tornare ai livelli pre-crisi e a recuperare quanto perso, soprattutto nelle grandi città e a causa dell’assenza di turismo internazionale, ma il ritorno al consumo all’interno dei locali è un buon segnale di ripartenza”. Resta aperta anche la questione lavoro. “Altra difficoltà da non sottovalutare per gli imprenditori è la carenza di personale. Molti dipendenti, personale già professionalizzato e quindi difficile da sostituire, non hanno potuto sopportare un periodo così lungo di cassa integrazione e hanno ‘cambiato mestiere’. Senza figure fondamentali per il buon funzionamento delle attività come cuochi, camerieri e banconisti, sarà difficile cogliere a pieno le opportunità della ripresa”, conclude il presidente Banchieri.