Eugenio De Paoli è uno dei volti più noti dello sport targato Rai. Un giornalista che ha scritto, con le sue eleganti narrazioni, pagine memorabili di calcio legato alla Nazionale e non solo. Ha iniziato la sua carriera nello sport partecipando all’organizzazione televisiva dei Mondiali di Francia ’98: “Quell’esperienza – ci racconta emozionato De Paoli – rappresenta una pietra miliare nella mia carriera giornalistica. Una fatica incredibile, ma una soddisfazione che mi rimarrà per sempre nel cuore. Anche perché ebbi in quell’occasione l’opportunità di lavorare al fianco di un grande maestro come Giorgio Tosatti”. Poi, l’intensa esperienza alla direzione di RaiSport per quattro anni, dal 2009 al 2013.
Eugenio, ci racconta la “sua” Nazionale?
“Di Nazionali ne ho viste passare tante, nel corso della mia carriera giornalistica. Devo dire che questa di Roberto Mancini non assomiglia a nessuna delle altre. Il calcio è cambiato. Oggi, corsa e fisicità la fanno da padroni, mentre fino a qualche anno fa era la tecnica a dominare. Abbiamo oggi una difesa e un centrocampo che mi sembrano davvero all’altezza. Il tatto e la sensibilità del nostro Ct, poi, farà il resto: è in grado di fare squadra e questo è un ottimo segnale”.
Fare squadra è anche uno degli obiettivi, da sempre, di Poste Italiane.
“Poste Italiane è una realtà importante per il nostro Paese. Penso al lavoro straordinario che questa azienda ha fatto durante il periodo di pandemia. Sempre in prima linea, sempre al servizio di noi utenti”.
Qual è il suo rapporto con le Poste?
“È un rapporto di grande familiarità. Il postino, che ogni giorno viene a consegnarmi la posta, è come se fosse un mio amico, un ragazzo che lavora con grande entusiasmo e professionalità. Una persona nella quale intravedo tutta la passione che chi lavora a Poste mette in campo ogni giorno. E in ciò, noto una grande similitudine con la Nazionale italiana di calcio: fare gruppo, in ogni contesto lavorativo, è sempre la chiave decisiva per ottenere risultati di prestigio”.