Claudio Marchisio e la Nazionale. “La squadra di Mancini può essere un simbolo, non solo calcistico, di ripartenza. Anzi, lo è già”. Ex calciatore, ma soprattutto cittadino, Claudio Marchisio non è mai banale, sempre attento alle grandi questioni civili e sociali del nostro tempo oltre che alle vicende dello sport. Senso della posizione e fiuto del gol, tra le sue caratteristiche con cui in campo ha deliziato i tifosi della Juventus e della Nazionale, le cui gesta a Euro 2020 racconta ora con la stessa misura e precisione, insieme alla squadra di Raisport. Memore della sua esperienza agli Europei 2012 di Polonia e Ucraina, quando con la Nazionale di Cesare Prandelli raggiunse la finale contro la Spagna, Marchisio spera ora con tutto il cuore che i ragazzi di Roberto Mancini possano andare fino in fondo, anche oltre il secondo posto di nove anni fa.
Claudio, questa Nazionale sta facendo sognare gli italiani. Ci voleva proprio in questo momento.
“Grazie ai vaccini, grazie all’impegno che è stato profuso in tutto il mondo, abbiamo la possibilità di vivere questo Europeo soprattutto insieme alle persone. La ripartenza la vediamo sì nei risultati della nostra Nazionale, ma soprattutto dall’entusiasmo delle persone che sono tornate a vivere all’interno degli stadi questi eventi importanti, a rivivere la maglia della nostra Nazionale: quello che si sta esprimendo è un attaccamento forte al nostro Paese, socializzando di nuovo e rimanendo in contato, esperienze che avevamo un po’ perso. La ripartenza la stiamo assaporando con questo Europeo, sperando che non riprenda solo lo sport ma anche il cinema, il teatro e tutto il Paese”.
L’importanza di “fare squadra” sembra il messaggio più forte lanciato in questi giorni dagli azzurri al Paese. Un messaggio importante, non solo nello sport?
“La forza della Nazionale è sempre stata quella di unire le persone: se il concetto di ‘fare squadra’ lo vediamo un po’ carente nel nostro Paese su tanti temi particolari, non solo nell’ambito della rivalità tra tifoserie e squadre di calcio, la Nazionale invece regala proprio questa esperienza. L’entusiasmo che ci sta accompagnando in questa avventura della Nazionale, in questa ripartenza, mi auguro possa essere trainante anche quando finirà questo Europeo, per vedere finalmente un Paese che sia più unito e che abbia meno problemi”.
Cosa ti piace di più di questa Nazionale?
“L’entusiasmo e la serenità che hanno questi ragazzi: non ci dimentichiamo mai che sono persone come noi, che hanno vissuto anche loro un anno e mezzo di Covid: le distanze, l’impossibilità di vedere i propri genitori, la propria famiglia perché per andare avanti con il campionato si chiudevano in ‘bolle’. Questi ragazzi hanno sempre tirato al massimo il loro fisico per rimanere in forma e raggiungere degli obiettivi e ora lo stanno facendo con questa maglia. Grande merito a loro, come a tutti quanti: tutti abbiamo vissuto dei mesi particolari e speriamo di poter ripartire definitivamente”.