Una Nazionale come quella del 1982, che giocava per il Paese: parola di Antonio Cabrini, uno degli eroi mundial. L’11 luglio 1982, la notte magica del Santiago Bernabeu che ha visto l’Italia conquistare il suo terzo titolo mondiale, rappresentò un momento di respiro e di rinascita per il Paese. Tra i protagonisti di quel Mondiale Antonio Cabrini, terzino tra i più forti di sempre, tra i cardini di una linea difensiva che in quella calda estate seppe arginare gli attacchi di Argentina e Brasile. Un rapporto con l’azzurro che in Cabrini non si è mai interrotto, vista l’esperienza sulla panchina della Nazionale femminile dal 2012 al 2017. Oggi i ragazzi di Roberto Mancini, in un’Italia non ancora fuori dal dramma del Covid, stanno a loro volta lanciando nel corso di Euro 2020 un messaggio fondamentale per il Paese, nel momento della ripartenza. Cabrini ne è convinto.
Antonio, cosa ha rappresentato per gli italiani la grande vittoria al mondiale spagnolo?
“Il Mondiale dell’82 è stato un momento di crescita per il Paese, un’esperienza determinante e particolare, in cui una squadra e un gruppo partiti da niente sono riusciti ad arrivare in fondo raggiungendo il traguardo più alto. Un traguardo che è stato di grande aiuto per la società, per superare le difficoltà che l’Italia stava attraversando: il calcio è sempre un momento straordinario per la crescita di un Paese”.
Lo stesso ruolo può avere la maglia azzurra ora, nell’era del Covid?
“La fase difficile che viviamo adesso è a livello mondiale: ma una squadra come quella di Mancini, che non molla mai, può lanciare un messaggio davvero importante per il Paese in questo periodo duro, per venire fuori dai momenti drammatici che abbiamo attraversato in questi ultimi mesi”.
Nella lotta contro il Covid Poste Italiane è scesa subito in campo, svolgendo ad esempio una funzione di primo piano nella campagna vaccinale. Il ‘gioco di squadra’, come quello messo in mostra dai ragazzi di Mancini, conta anche fuori dal campo?
“Certamente. Ogni contributo nella lotta al Covid è imprescindibile in questo momento, ognuno deve fare la propria parte per cercare di far ripartire l’Italia in tutti i settori”.