Nel corso della sua storia Poste Italiane ha compiuto un grande lavoro trasformando il proprio business, una volta dominato da lettere e cartoline, e ora sempre più assorbito dall’e-commerce, fino ad arrivare ai 74 milioni di pacchi inviati nel corso del 2020. Ora Poste Italiane è chiamata a vincere la sfida più grande, quella contenuta nel Piano Strategico “2024 Sustain&Innovate” presentato tre mesi fa e orientato alla digitalizzazione e all’azzeramento, entro il 2030, delle emissioni di CO2. Peppe Aquaro se ne è occupato sul Corriere della Sera in una pagina dedicata alla trasformazione delle aziende multinazionali e dei grandi gruppi bancari.
Numeri “sostenibili”
“Magari – scrive Aquaro – un giorno bisognerebbe raccontare questa fantastica storia di Poste ai nativi digitali. Abituati, già dalla loro adolescenza, a cliccare, ordinare e ricevere ‘per corrispondenza’, espressione un po’ d’antan, ma che rende bene l’idea, introducendo una istituzione con quasi 160 anni di vita alle spalle — per la serie, diversi decenni prima delle Internet company di contemporanea memoria. Parliamo delle Poste Italiane, le cui parole chiave di queste ultime settimane non sembrano soffrire affatto di torcicollo: innovazione e sostenibilità. Da decifrare – prosegue l’osservatore – leggendo i numeri più che positivi e ‘sostenibili’ registrati persino in quest’ultimo anno divorato dalla pandemia, nel quale, alle lettere, la gente ha preferito comunicare inviandosi beni di necessità molto più solidi, ‘parlanti’”.
Il nuovo piano
Il riferimento è ai 74 milioni di pacchi spediti nel corso del 2020, anno dell’esplosione dell’e-commerce, che proiettano l’Azienda “al presente-futuro”, scrive Aquaro, vale a dire al nuovo Piano strategico “2024 Sustain&Innovate” presentato dall’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, agli analisti e alla comunità finanziaria.
La digitalizzazione
La lettura data da Aquaro sulle pagine del Corriere della Sera guarda avanti: “Le Poste italiane continuano a fare il lavoro che hanno sempre fatto (recapito posta e pacchi, servizi finanziari, assicurativi e pagamenti digitali), lanciandosi decisamente, però, anche nel mercato dell’energia e favorendo la digitalizzazione del Paese con la diffusione della fibra”, aggiunge il giornalista. “Gli italiani – conclude Aquaro sul Corriere – si scriveranno anche meno, ma se si tratta di essere più smart e sostenibili, rispondono presente”. In piena sintonia con le parole di Del Fante e con l’obiettivo di ridurre del 30 per cento, entro il 2025, le emissioni di CO2, e di azzerarle per il 2030.