PosteMobile sulla rete Vodafone

PosteMobile è migrata sulla rete di Vodafone. Un’importante novità per il servizio di telefonia di Poste, che con questo accordo rafforza la qualità del servizio offerto ai propri clienti. Il 2 luglio l’Amministratore Delegato di PostePay spa, Marco Siracusano, ha parlato di questa migrazione – ma non solo – al TG Poste. “Rientra in quel processo di rafforzamento dell’infrastruttura e della qualità dei servizi che PostePay, al servizio di Poste Italiane, sta cercando di dare nel core business dei pagamenti, nel business della telefonia e, come vedrete in futuro, anche in quello dell’energia”, ha spiegato Siracusano sottolineando come sia “importante contestualizzare che PostePay spa, per il Gruppo Poste Italiane, è un grande operatore dei pagamenti, al cui interno ha anche la compagnia telefonica virtuale”.

Tutti i vantaggi

L’AD ha poi illustrato alcuni dei vantaggi che porta con sé questo accordo. “Nel mondo dei pagamenti siamo capaci di fare tutto in casa – ha detto – quindi abbiamo la possibilità di portare al mercato prodotti, carte, wallet end-to-end. In altri ambiti, invece, abbiamo degli accordi cosiddetti all’ingrosso, strategici, che utilizziamo per poi portare i nostri prodotti al mercato. L’accordo con Vodafone è molto importante perché rafforzerà la qualità dei servizi di rete a tutti i prodotti del mondo della telefonia mobile”. Nessuna operazione sarà chiesta a chi è già cliente di PosteMobile, e naturalmente ai nuovi. “Chi è già cliente, troverà già la rete migrata sul mondo Vodafone e i nostri nuovi clienti acquisteranno i prodotti direttamente con l’accesso alla nuova rete”, ha chiarito Siracusano.

Digitalizzazione

L’Amministratore Delegato di PostePay spa si è quindi soffermato sul più ampio tema della digitalizzazione, parlando anche della fibra. “Credo che sia importante la strategia che il Gruppo Poste Italiane ha affidato a PostePay, perché ovviamente noi abbiamo fatto un percorso tradizionale con Poste Italiane nei pagamenti e nell’inclusione digitale – ha evidenziato Siracusano – Pensate alle decine di milioni di app finanziarie che il gruppo ha diffuso nel mondo BancoPosta o all’alfabetizzazione che c’è stata sui sistemi di pagamento, tradizionali con carta e innovativi. E il mondo della fibra è un ulteriore tassello del contributo di Poste Italiane per la riduzione del digital divide. Perché oggi, nella tragedia del Covid, ognuno di noi si trova a utilizzare due infrastrutture portanti, in maniera diversa, più diffusa e più massiva: da un lato i pagamenti digitali e dall’altra la connettività. Noi pensiamo di poter offrire ai nostri clienti la migliore connessione possibile, tradizionale oppure su fibra”.

Smartphone, arma contro il digital divide

Nel percorso di riduzione del digital divide, gli smartphone sono lo strumento fondamentale, in particolare per i pagamenti digitali. “Il tema del digitale scaricherà sul mondo della telefonia e degli smartphone tutta una serie di fruizioni di servizi, e noi pensiamo che i pagamenti siano un ulteriore sistema di fortissima accelerazione del mondo digitale”, ha ammesso Siracusano.

Nel 2020 5 miliardi di transazioni

Pagamenti che possono fare forza sui 29 milioni di carte emesse e i 50 miliardi di transazioni effettuate nel 2020, prova dell’accelerazione di alcune tendenze che Poste Italiane aveva già anticipato. “Io vedo che c’è un processo, per fortuna, di non ritorno. La digitalizzazione è un acceleratore enorme nei pagamenti sia dal punto di vista dei consumatori sia da quello dei merchant. Insieme ad altri operatori, abbiamo portato al mercato un enorme numero di carte che ad esempio consente ai nostri consumatori a pagare contactless; abbiamo dato delle soluzioni innovative come il codice PostePay e-Merchant; abbiamo messo in connessione dei mondi di pagamento con carta tradizionale e in digitale con codice, aggiungendo anche modalità di pagamento distanziato, per cui oggi c’è molta meno diffidenza sia dei consumatori sia de commercianti nell’accettare questi strumenti”.

Un anno da record per i Pos

E i 150.000 Pos distribuiti nel 2020 ne sono la prova tangibile. “Questa è un po’ alla cifra dello sviluppo dell’ecosistema di PostePay e di Poste Italiane – ha concluso Siracusano – Noi che siamo i leader del mondo tradizionale con 30 milioni di carte, abbiamo aggiunto sul lato dei consumatori 30 milioni di app finanziarie e stiamo cercando anche di accelerare sul fronte dei piccoli operatori economici”.

Qui l’intervista del TG Poste con l’Ad di PostePay Siracusano