L’andamento del mercato digitale nel 2020 è stato migliore rispetto a quello dell’economia italiana nel suo complesso; dal Pnrr arriva “una grande spinta” e, in uno scenario ottimistico, “le riforme e le risorse attese” per il digitale faranno crescere il mercato a un tasso medio annuo del 7,1% nel periodo 2021-2024. La rotta sarà invertita già nel 2021 rispetto al 2020, anno in cui il mercato digitale ha chiuso comunque con un dato migliore riguardo le previsioni (-0,6%). È il quadro emerso dalla 52esima edizione del Rapporto annuale “Il Digitale in Italia 2021” realizzata da Anitec-Assinform.
I dati del report
Il Report evidenzia che a fine 2020 la spesa in beni e servizi digitali ha registrato un calo dello 0,6%, per un valore complessivo di 71,5 miliardi di euro. Sul fronte dei comparti tecnologici, la diminuzione più rilevante ha riguardato le componenti più tradizionali del mercato, come i servizi di rete (-6,4%) e la componente software (-2,3%). In controtendenza la spesa in dispositivi e sistemi (+1,3%), il mercato dei servizi Ict (+3,3%), i contenuti e la pubblicità digitale (+3,6).
Differenze tra aziende
Si conferma inoltre la dinamica a due velocità già osservata negli scorsi anni, con la componente tradizionale del mercato Ict in calo (-1,9%) e quella dei Digital Enablers, che continua ad agire da motore del mercato (+7,1%). Il 2020, sottolinea la ricerca, ha inoltre accentuato il divario ancora esistente nell’adozione delle tecnologie digitali tra le aziende di medie e piccole dimensioni e le grandi organizzazioni, e tra le diverse aree geografiche. La spesa sostenuta dalle grandi imprese (+250 addetti) è aumentata (+1,4%), mentre quella sostenuta dalle aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) e di organizzazioni più piccole (1-49 addetti) ha subito un calo (-2,4% per le prime, -5% per le seconde).