Un successo condiviso quello della Nazionale e di Poste Italiane. Il Gruppo ha sempre creduto nel progetto di Mancini, stando accanto alla Federcalcio come top sponsor dell’Italia. E i risultati si vedono, anche in termini di visibilità. Sul rapporto tra Poste e la Nazionale, in questo senso, abbiamo chiesto di più a Marcel Vulpis, giornalista economico ed esperto di marketing sportivo.
Perché funziona l’abbinamento di un marchio a un testimonial?
“L’utilizzo del testimonial pubblicitario è sempre stato una caratteristica di molte campagne advertising adottato dai brand consolidati. L’abbinamento risulta efficace quando si ha un personaggio che, oltre a essere vincente, è anche credibile e autorevole. È l’autorevolezza che rende felice l’abbinamento con il marchio, ovvero il corretto allineamento tra i valori del testimonial e quelli dell’azienda”.
E perché Mancini si è rivelato perfetto per Poste Italiane?
“È il suo stile ad essere perfetto per Poste. È un personaggio che mantiene un profilo basso, si vede anche durante le interviste: mai sopra le righe, tranquillo, regolare anche nelle dichiarazioni. Tutto ciò fa sì che Mancini non “cannibalizzi” il brand, a differenza di quanto avviene con altri personaggi e altri marchi, anche nel mondo calcistico, che sono ottimi per l’impatto mediatico ma spesso fanno ombra al marchio”.
Quali valori hanno in comune?
“Sono parecchi i valori di Mancini che rispecchiano quelli di Poste. Penso alla precisione, l’accuratezza nel lavoro, la progettualità e la professionalità”.
Come giudichi la campagna pubblicitaria che ha seguito l’Italia nell’avventura europea?
“È un messaggio molto vicino alla gente, in linea con gli interessi di Poste Italiane per far capire quali sono i servizi e i prodotti di un’azienda che innova e che è fortemente innovata. Se ci pensiamo, la figura del commissario tecnico, da questo punto di vista. è perfettamente in linea. Perché l’allenatore è la guida della squadra e della rosa, progetta, programma, istruisce”.
Poste e Nazionale, dunque sono un binomio forte.
“La Nazionale è un brand fortissimo del made in Italy nel mondo, uno dei tre principali insieme alla bandiera e alla Ferrari. Per Poste Italiane è un abbinamento molto felice e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da questo punto di vista poi, se pensiamo alla capillarità e alla diffusione territoriale della rete, Poste e la Nazionale sono perfettamente in linea”.
Quale operazione pubblicitaria di Poste ti ha sorpreso di più?
“Sicuramente l’operazione tattica di marketing che ha attratto l’attenzione degli addetti ai lavori è la maxi bandiera di 60 metri (larga 15) con le foto di migliaia di dipendenti-tifosi. Composta da più di 1.200 volti dell’azienda tricolore copre una superficie totale di 900 metri quadrati: una scelta davvero impattante. Bene sono andate anche le numerose operazioni di co-marketing e ovviamente lo spot in cui Mancini visita un ufficio postale e fa scoprire a tutti i servizi a disposizione per i clienti”.
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