La ricchezza in attività non finanziarie in Italia nel 2019 è pari a 10.377 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al valore registrato nel 2018 (-0,1% il tasso di variazione). Lo rileva l’Istat, spiegando che la dinamica negativa dell’ultimo triennio (-0,1% in media annua) è sensibilmente inferiore a quella registrata negli anni precedenti (-1,3% in media annua nel periodo 2011-2017).
Cala il valore degli immobili
Diminuisce nel 2019 il valore degli immobili (-0,2% e -0,6% rispettivamente per le abitazioni e per gli immobili non residenziali) a seguito della discesa, pur se contenuta, dei prezzi registrati sul mercato immobiliare. Nel 2019 diminuisce anche il valore delle altre opere del genio civile (-0,5%), in particolare per il settore delle società non finanziarie (-1,4%) che detiene circa il 40% del totale, mentre cresce, seppur lievemente, per le amministrazioni pubbliche (+0,2%). Aumenta invece lo stock degli altri beni di capitale fisso (+1,9%), sia materiali che immateriali.
Lieve contrazione
Come detto, risulta sostanzialmente invariata la ricchezza non finanziaria delle famiglie: la contrazione che si registra per tutte le tipologie di beni di cui il settore è proprietario porta ad una perdita di ricchezza pari a poco più di 13 miliardi di euro (-0,2%). Nel 2019 il valore delle scorte detenute dai settori istituzionali a fine anno è di poco inferiore a quello dell’anno precedente (-0,3%). Resta quasi invariato anche il valore dei terreni coltivati negli ultimi tre anni (-0,3% nel 2019). Per le società non finanziarie l’incremento degli altri beni di capitale fisso (+2,2%) compensa parzialmente la perdita del valore delle costruzioni (-1,4%, totale immobili e altre opere) di proprietà del settore.
Volano i fondi immobiliari
Lo stock di attività delle amministrazioni pubbliche è in leggera crescita (+0,4%), principalmente per l’incremento delle altre opere del genio civile e degli impianti e macchinari. Il settore che registra la maggior crescita del valore delle attività reali è quello dalle società finanziarie (+6,8%), supportate soprattutto dall’attività dei fondi immobiliari.