Il Condirettore Lasco e la Coppa a Poste Italiane

Ecco di seguito l’editoriale del Condirettore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco sul rapporto fra Poste e la Nazionale:

Prima dell’11 luglio 2021, c’è una data che i tifosi della Nazionale italiana di calcio non hanno mai dimenticato: è il giorno in cui gli Azzurri pareggiarono senza reti a San Siro con la Svezia, non riuscendo così a ribaltare la sconfitta patita a Stoccolma la settimana precedente nello spareggio per ottenere il pass per i Mondiali del 2018, che si sarebbero giocati in Russia. Era il novembre del 2017. L’Italia non giocò quei Mondiali, per la seconda volta nella sua storia. In quel frangente, sarebbe stato più semplice fare un passo indietro e non associare il proprio nome all’Azzurro, perché simbolo di una delusione impossibile da accettare. Poste Italiane, per sua natura, guarda sempre un po’ più lontano. L’essere visionari e saper immaginare il futuro sono doti indispensabili per chi fa impresa, ma sono pur sempre rare. Dopo quel 13 novembre, Poste ha mostrato queste sue qualità e ha deciso di non abbandonare la Nazionale italiana. Lo ha fatto prolungando l’accordo di Top Sponsor della Figc scaduto al termine del 2018, di fatto gettando le fondamenta per un nuovo futuro da costruire insieme. Inclusione, crescita condivisa, sviluppo dei giovani: nella sinergia tra noi e l’Italia c’è tutto. E i risultati li abbiamo apprezzati in questi due anni e mezzo fino alla notte di Wembley: spettacolari, come la Nazionale guidata da Mancini, che proprio di questa partnership è diventato il volto.  Poste Italiane si è ritrovata nel momento più difficile, dunque, ma ha deciso di continuare a stare vicino alla Federcalcio come sponsor e credere nel progetto di Mancini e del suo gruppo. Nel momento in cui partiva la nuova avventura della Nazionale, partiva anche una nuova fase del nostro Gruppo, che ci ha portato a profonde evoluzioni, senza mai scordare il nostro dna. Ecco perché con l’Italia la sinergia è piena: ci accomuna la capacità di parlare al Paese, il forte radicamento e la presenza in ogni dove. Ed ecco perché è stato ed è corretto continuare nella felice direzione che abbiamo intrapreso. Siamo orgogliosi di aver scelto Roberto Mancini come nostro testimonial: la sua dedizione per il lavoro, la sua serietà, il suo stile, la sua capacità di progettare e realizzare sono valori che ritroviamo nel nostro lavoro di ogni giorno. E che abbiamo ammirato sul prato di Wembley in una notte magica, che ricorderemo per sempre.

 

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