Sull’ultimo numero del magazine Postenews abbiamo pubblicato il parere della giornalista Nunzia Penelope, vicedirettore de “Il Diario del Lavoro”, sul nuovo contratto di lavoro di Poste Italiane, firmato il 23 giugno scorso. Eccolo, di seguito.
In una stagione densa di rinnovi contrattuali, il nuovo contratto di Poste Italiane, siglato con i sindacati di categoria a fine giugno, rappresenta un punto di riferimento per le relazioni industriali. La trattativa era partita all’inizio del 2020, ma si era subito fermata a causa della pandemia. Non si è mai fermato, invece, il lavoro: le strutture di Poste, e i loro dipendenti, hanno proseguito l’attività anche durante i mesi più drammatici del lockdown, contribuendo, con la loro presenza costante, alla tenuta e alla coesione del Paese.
Uno sforzo importante, che ha trovato il giusto riconoscimento al momento della ripresa del negoziato, all’inizio di quest’anno, e che si è tradotto in un contratto di piena soddisfazione per entrambe le parti. Dal punto di vista economico, innanzi tutto, con un aumento complessivo mensile medio di 110 euro, cui si aggiunge l’una tantum di 1.700 euro a copertura del periodo di vacanza contrattuale: cifre non irrilevanti in un contesto di crisi economica come quello che stiamo vivendo.
Anche per quanto concerne la parte normativa il contratto presenta aspetti significativi, dalla riconferma degli istituti già presenti (il piano di assistenza sanitaria integrativa, per esempio), alle novità in tema di part-time, smart working, ferie, festivi, trasferimenti. Il contratto prevede anche un primo passo sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali, novità di peso nel contesto italiano. Ma, al di là delle tecnicalità, l’accordo raggiunto ha un valore anche “politico”, in quanto riconosce l’utilità di percorsi condivisi, di positive relazioni industriali, in un’ottica di sviluppo.
Il nuovo contratto, che avrà valore fino a tutto il 2023, può insomma costituire una solida base per i processi che Poste Italiane si prepara ad affrontare, a partire dall’ulteriore consolidamento nel settore della logistica: settore in vorticosa e talvolta disordinata espansione, nel quale Poste punta a una posizione di leadership e per il quale può rappresentare un punto di riferimento sempre più importante. A questo proposito, vale la pena di ricordare che, in parallelo della firma del nuovo contratto, il 18 giugno è stata completata la procedura di “assorbimento” di Nexive, i cui 1.200 dipendenti passeranno a pieno titolo sotto le insegne giallo blu.
(Nunzia Penelope, vicedirettore “Il Diario del Lavoro”)