Ecco l’intervista realizzata dal magazine Postenews a Filippo Tortu, vincitore dell’oro olimpico nella staffetta 4X100, poco prima della partenza per Tokyo.
Filippo, qual è il prossimo traguardo che ti sei posto?
“L’obiettivo che da sempre mi sono posto è quello di arrivare in finale qui a Tokyo, sia nei 100 metri che nella staffetta 4X100. Sono due obiettivi molto ambiziosi”.
Hai iniziato molto giovane. Quanto è stato decisivo tuo padre nello scegliere questa strada?
“Ho iniziato quando davvero ero molto piccolo. Mio padre è stato influente nella mia scelta, ma solo indirettamente. Nel senso che, certamente, io ho iniziato a fare atletica perché già la praticavano lui e mio fratello: ma mio padre non mi ha mai obbligato o indotto a fare questo sport. Mi ha solo consigliato di praticare uno sport a scelta, la decisione su quale sport praticare, poi, l’ha lasciata a me. Io li ho provati un po’ tutti e alla fine ho scelto l’atletica, perché è stato lo sport che più mi è piaciuto”.
C’è stato un momento preciso in cui ti sei reso conto di avere doti sportive fuori dal comune?
“Non c’è stato un momento preciso, a dir la verità. Forse, verso i 16-17 anni, ho capito però che avrei potuto essere competitivo in questa disciplina”.
E invece un momento di sconforto in cui avresti voluto mollare o cambiare direzione?
“No, non c’è mai stato. Sin da bambino ho sempre sentito dentro di me che l’atletica sarebbe stata la mia strada”.
Se non fossi stato così veloce, che cosa avresti voluto fare nella vita?
“Questa è una domanda che mi faccio spesso. Più che altro, oggi mi chiedo sempre cosa farò dopo che smetterò di correre. Di certo, si aprirà un nuovo capitolo della mia vita. Ma spero che ciò succeda il più tardi possibile. Diciamo, comunque, che mi farebbe piacere rimanere nel mondo dello sport”.
Da molti anni fai parte della famiglia delle Fiamme Gialle. Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
“Credo che le Fiamme Gialle siano il miglior gruppo sportivo di atletica del nostro Paese. Quindi, dal momento in cui si è presentata l’opportunità di entrare a far parte di questo gruppo, non ho esitato. Mi sono poi reso conto, dall’interno, di quanto siano professionali e di quanto ti sostengano, in relazione alle scelte che intraprendi. Qui alle Fiamme Gialle ho trovato davvero persone fantastiche”.