Da Bardolino, in provincia di Verona, a Scicli, in provincia di Ragusa, i portalettere sono protagonisti delle cronache locali, ora che i turisti, in questa torrida estate 2021, sono tornati a visitare il nostro Paese. I portalettere sono i simboli della ripartenza, di un’Italia tornata a muoversi. Ma sono anche il simbolo del lavoro di Poste Italiane in una perenne “zona bianca”, anche nel periodo più duro del Covid, come ricordato più volte dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante e dal condirettore generale Giuseppe Lasco.
Sensazione di libertà
La prima storia è quella di Sebastiano, 35 anni, portalettere veronese in servizio a Bardolino, località per turisti sul Lago di Garda. Il giornale online “Primoweb” definisce Sebastiano “testimonial della ripartenza dell’Italia”. “Fare il postino – racconta – è un bel lavoro perché ti dà una sensazione di libertà, e allo stesso tempo è necessaria organizzazione per gestire in parziale autonomia la giornata lavorativa. Inoltre, sei a contatto con le persone, ascolti le loro storie, osservi quello che ti succede intorno, e impari a conoscere meglio la realtà in cui vivi. Durante il lockdown dello scorso anno, le persone ti cercavano, non vedevano l’ora di vedere qualcuno, si percepiva il bisogno di chiacchierare, di un confronto, di una parola condivisa”.
Negoziati contenti
Durante il lockdown, il centro storico di Bardolino, più turistico, “sembrava un deserto”. “In giro – prosegue Sebastiano – c’ero solo io con il motorino, e i carabinieri in auto”. “La scorsa estate c’è stato un inizio di ripresa, ma l’incertezza si sentiva, e, arrivato settembre, tanti operatori turistici hanno chiuso la stagione in anticipo. Alcune catene di hotel hanno tenuto aperta solo una struttura e hanno chiuso le altre – ricorda il portalettere – È stato un lungo inverno, e una lunga primavera. Il lago vive di turismo, in particolare proveniente dalla Germania. E ad aprile Bardolino era ancora vuota. Le riaperture sono iniziate a giugno, con l’arrivo dei turisti tedeschi. Quest’estate le presenze vanno un po’ a ‘ondate’, il fine settimana, comunque, il paese è pieno di gente. Io parlo con i negozianti e li sento contenti, finalmente i turisti ci sono”.
Viaggio in Sicilia
Dalla parte opposta del Paese, in provincia di Ragusa, Carmela svolge lo stesso lavoro con un gran sorriso e tanta disponibilità, come racconta a “La Sicilia”. Carmela, 40enne di Scicli e da 18 anni in Poste Italiane, si occupa di portare ai cittadini posta e pacchi, un mestiere che nell’ultimo anno e mezzo ha rappresentato anche una missione, come lei stessa ammette: “Il mio lavoro dà grandi soddisfazioni ma, specie durante il lockdown, ci ha messo a dura prova. Eppure non mi sono mai fermata e per i miei clienti, in un momento così difficile, questo ha fatto la differenza”.
Un punto di riferimento
Carmela è una degli oltre 130 portalettere di Poste Italiane in servizio nella provincia di Ragusa. Tra i suoi clienti ci sono famiglie, negozi, serre, alberghi ma anche e soprattutto anziani. “Per loro – spiega Carmela a La Sicilia – sono una persona di famiglia, mi chiamano `postina mia’. Qualcuno ha difficoltà anche nel leggere la posta e si rivolge a me per un aiuto. Il mio sorriso li incoraggia ad aprirsi e così sento di dare un contributo in più alla comunità”.
Litorale di nuovo affollato
Per gli abitanti di Cava d’Aliga e Sampieri, ma anche per i tanti turisti e residenti che in questo periodo estivo affollano le strade e i litorali di Scicli, la portalettere rappresenta il volto della ripartenza, dei liberi spostamenti, della riapertura delle attività, e di una mascherina che all’aperto seppur a distanza è adesso possibile abbassare. Negli ultimi mesi la portalettere ha assunto anche un ruolo ulteriore agli occhi dei suoi clienti. “Molte persone attraverso noi e i nostri palmari – racconta Carmela – hanno prenotato l’appuntamento per la vaccinazione anti-Covid. Può sembrare un gesto da poco ma per chi non ha dimestichezza con la tecnologia è stato di grande aiuto”.