In questa intervista, realizzata dal magazine Postenews pochi mesi prima dell’exploit in classifica con la hit estiva “Mille”, la cantante Orietta Berti parla del suo legame speciale con la corrispondenza e con Poste Italiane.
Orietta Berti, una delle regine, delle icone intramontabili della musica leggera italiana, 55 anni di prestigiosa carriera alle spalle appena festeggiati, si confessa a Postenews: “Lo sapete – ci dice con la sua consueta affabilità – che ancora oggi, io rispondo a tutte le lettere che i miei ammiratori mi spediscono? Sembra incredibile ma è così: nonostante siamo in tempi di nuove tecnologie, ancora oggi il mio affezionato pubblico preferisce inviarmi una lettera, piuttosto che usare internet o i social. Sono missive dal contenuto molto affettuoso, dove spesso mi raccontano anche dei loro problemi. In realtà, dunque, leggendo le loro righe, sono io che a volte mi emoziono”. Orietta, che ha presentato al pubblico il suo cofanetto musicale “La mia vita è un film – 55 anni di Musica”, ha un rapporto speciale con le lettere: “La posta mi ha sempre affascinata – sottolinea la cantante – tanto da inserire questo argomento in molte mie canzoni. Anche in una delle ultime che ho interpretato e che dà il titolo al mio nuovo album: la canzone si chiama ‘La mia vita è un film’ e parla proprio di una lettera che un uomo innamorato invia alla sua amata, senza che inizialmente questo amore venga corrisposto. In fondo, le lettere esprimono sempre ciò che si nasconde nella nostra anima”. Già, è proprio l’amore che fa da motivo conduttore a questo nuovo lavoro di Orietta Berti. “La mia vita è un film – 55 anni di Musica”, si compone di 6 cd. Quattro di antologia discografica di Orietta, mentre il quinto cd raccoglie una serie di “chicche” con duetti e collaborazioni eccellenti. Infine, un cd contenente venti brani che Orietta ha scelto con il suo manager Pasquale Mammaro: “È un cd che racconta l’amore in tutte le sue accezioni: l’amore di una madre per il figlio omosessuale, quello tra uomo e donna, quello per gli animali. In queste canzoni racconto che non si ama solo in un modo: ma esistono tanti modi per esprimere la propria affettuosità verso gli altri”.
Davvero un grande lavoro. A chi lo dedica?
“Sì, ne vado fiera. Il cofanetto raccoglie le mie canzoni più belle: un regalo per chi mi ha seguita e sostenuta in questi primi 55 anni in musica. Senza il loro sostegno e il loro affetto, non avrei avuto tutto questo successo. A tutti loro, va il mio grazie”.
Orietta, lei è partita da un piccolo paese di provincia ed è arrivata a calcare i più grandi palcoscenici del mondo, senza mai perdere l’amore del suo pubblico. Qual è il segreto?
“Il segreto è essere seri e rispettare chi ti vuole bene. Io, prima di scrivere una canzone, faccio sempre dei sondaggi: non solo tra le persone che mi sanno consigliare, ma anche tra il mio pubblico. Voglio condividere con loro ciò che canto”
Nel libro “Tra bandiere rosse e acquasantiere”, ripercorre la sua vita e il suo percorso artistico, nel corso del quale ha venduto ben 16 milioni di dischi. C’è qualche rimpianto nella carriera e nella vita di Orietta Berti?
“Anche una persona che ha avuto tanto successo come me, ha dei rimpianti, certo. Il mio più grande è quello di non essere forse stata presente quanto avrei voluto con la mia famiglia, i miei figli. Gli impegni di lavoro spesso mi costringono lontano dai miei affetti”
Prova sempre la stessa emozione quando sale su quel palco? O questa emozione, negli anni, si è modificata?
“Le emozioni non si sono modificate. O forse sì, nel senso che ogni volta che quella lucina rossa si accende, provo un’emozione sempre diversa. È bello emozionarsi. Perché questo indica che stai lavorando con passione. E io non so vivere senza l’emozione di cantare”.