In questa intervista, realizzata dal magazine Postenews, l’attrice Marisa Laurito racconta il suo legame con la corrispondenza e i suo i ricordi legati alle lettere e alla posta.
Esplosiva ed estroversa, Marisa Laurito è una donna di grande fascino che nei suoi quasi cinquant’anni di carriera ha sempre conservato disinvoltura ed eleganza. Televisione e teatro le sue passioni da sempre. E con un padrino d’eccezione: Eduardo De Filippo. Frequenta la compagnia teatrale di Eduardo, per poi apparire anche in tv, facendo il pieno di premi e riconoscimenti, fino ad ottenere il Telegatto come miglior personaggio femminile, grazie a programmi iconici come “Marisa la nuit” e “Quelli della notte” con Renzo Arbore, fino al celebre varietà di Rai 1 “Fantastico,” dove veste il ruolo di “première dame” del sabato sera, accanto ad Adriano Celentano.
Marisa, iniziamo dal grande Eduardo. Lo hai definito un maestro di scena e di vita. Ci racconti il rapporto con lui?
“Il rapporto che avevo con Eduardo era come quello che l’alunna ha con il suo maestro. Lui era di una disciplina ferrea con noi attori. Ma, mentre molti erano intimoriti da questa sua filosofia, io la apprezzavo. E devo dire che mi è servita molto. Il teatro come sacralità e professionalità: ecco cosa Eduardo mi ha insegnato”.
Poi sono arrivati Arbore e Celentano. Due personaggi imprevedibili, estrosi, anche se diversi fra loro.
“Sì e non dimentichiamo Gianni Boncompagni. Lui creava il successo dal nulla, reiterandolo fino allo sfinimento. Con Renzo mi sono divertita tantissimo: abbiamo improvvisato in un modo incredibile. E poi Celentano, che portava in tv non ciò che il pubblico voleva vedere, ma il messaggio che lui desiderava trasmettere al pubblico. In parte, è quello che ogni artista dovrebbe fare”.
Tra i tanti impegni, ora anche la direzione di un teatro napoletano: il Trianon Viviani.
“Il Trianon è un teatro storico a Napoli. Ci sono passati i più grandi artisti partenopei. Lo abbiamo riportato a nuovo splendore grazie all’impegno di tutti. Mancava in città un teatro della musicalità napoletana. Il mio Trianon ha voluto colmare questa lacuna. Anche da un punto di vista sociale: sorge a Forcella, una zona difficile di Napoli. Attraverso varie iniziative sociali stiamo contribuendo a valorizzare il patrimonio di quest’angolo dimenticato della città”.
Ti capita mai di recarti in un Ufficio Postale?
“Proprio in questi giorni mi recherò in Filiale per sottoscrivere una carta di credito postale. Le Poste mi fanno sempre venire in mente l’eccezionale e affascinante strumento delle lettere”.
L’occasione è ghiotta, dunque, per chiederti se ricordi una lettera in particolare, che ti è capitato di spedire o di ricevere tramite Poste e a cui Marisa Laurito è particolarmente affezionata.
“Ce ne sono molte. Sono sempre stata una buona scrittrice. Quando ero a Roma spedivo delle lunghissime lettere a mia madre. E poi tante a Luciano De Crescenzo, mio amico fraterno. Lui amava molto essere contattato tramite lettera. La più bella lettera che ho ricevuto è stata invece quella di un mio zio, spirito anarchico: l’unico che, quando decisi di intraprendere la carriera di attrice, mi fece i complimenti e mi esortò a continuare dritta per la mia strada”.