Gino Cervi e Vittorio De Sica: due francobolli per i maestri del cinema

Due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze italiane dello spettacolo” dedicati a Gino Cervi e Vittorio De Sica, nel 120° anniversario della nascita. L’emissione filatelica del valore della tariffa B pari a 1,10€ per ciascun francobollo è l’ennesimo tributo a due grandi nomi della cultura e del cinema italiano. La tiratura è di duecentomila esemplari per ciascun francobollo, che sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva non fluorescente.

Le vignette

Il bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Le vignette riproducono, entro una pellicola cinematografica che caratterizza la serie, i rispettivi ritratti di Gino Cervi e di Vittorio De Sica, delimitati, in alto, dalle loro firme autografe. Completano i francobolli le leggende “Gino Cervi”, “1901-1974”, e “Vittorio De Sica”, “1901-1974”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.

Da Peppone a Maigret

Numerose furono le interpretazioni di Cervi al cinema, tra le quali va ricordata anche quella nel film diretto da Michelangelo Antonioni “La signora senza camelie” del 1952, ma il personaggio cinematografico con il quale riuscì a conquistare l’affetto del pubblico e il Nastro d’argento, nel 1953, fu il sindaco comunista iracondo e bonaccione nella fortunata serie di pellicole dedicate ai personaggi di Giovannino Guareschi “Don Camillo e Peppone”, dove recitò a fianco di Fernandel nella parte del curato, a partire dal 1951, anno dell’inizio delle riprese della prima pellicola, stringendo con l’attore un sodalizio artistico, prima, ed una amicizia, poi, così profonda da portare Gino a rifiutarsi di completare le riprese del sesto film della saga, alla morte dell’amico durante il periodo di riprese. Oltre all’umanissimo Peppone, un altro personaggio al quale è legata la fama di Cervi è il commissario nato dalla penna dello scrittore belga Georges Simenon, un antieroe quotidiano, nella serie televisiva “Le inchieste del Commissario Maigret”, sedici sceneggiati suddivisi in 35 episodi andati in onda sul programma Nazionale dal 1964 al 1972, anno nel quale Cervi decise di chiudere la sua attività artistica e di ritirarsi a vita privata a Punta Ala, dove morì il 3 gennaio 1974.

Il maestro del neorealismo

Vittorio De Sica, indimenticato ed indiscusso protagonista della storia del nostro spettacolo, con la sua eleganza raffinata e mai artefatta e la sua garbata pacatezza borghese, seppe toccare con maestria tutti i registri dell’arte scenica, dalla leggerezza del comico alla spietatezza del tragico sia come attore che come regista. Nei suoi film neorealisti narrò un pezzo drammatico della nostra storia senza intellettualismi ma con la semplice signorilità e l’inconfondibile stile di chi sa e vuol parlare a tutti, schierandosi sempre dalla parte dei deboli e della verità. Le interpretazioni, quasi un centinaio in tutta la sua attività, nelle quali De Sica si espresse soprattutto nelle note leggere della commedia, in personaggi amati dal pubblico come il celebre Maresciallo Carotenuto nella fortunata serie di film “Pane, amore e…”, dimostrando però tutto il suo istrionico talento nei, meno frequenti, ruoli drammatici, come ne “Il Generale Della Rovere” nel 1959, diretto da Roberto Rossellini. Come regista esordì nel 1940 con “Rose scarlatte”, una commedia ancora influenzata dal cinema dei telefoni bianchi dell’epoca, come anche la seguente “Maddalena zero in condotta” (1941), ma da “Teresa Venerdì” (1941), con Anna Magnani, il regista sembrò iniziare a prenderne progressivamente le distanze, fino a mostrare nel film “I bambini ci guardano” (1944), che segnò l’inizio del lungo e fruttuoso sodalizio con l’autore Cesare Zavattini, i primi cenni della futura adesione al Neorealismo.

Gli Oscar

Il primo frutto di questa scelta artistica fu il celebre film “Sciuscià”, che gli valse il primo Premio Oscar. Il secondo gli fu conferito per “Ladri di biciclette” (1948), altro grande capolavoro della stagione neorealista, al quale seguirono “Miracolo a Milano” (1951), che gli valse la Palma d’Oro a Cannes e “Umberto D” (1952), acclamato dalla critica come il punto massimo dell’arte di De Sica, incentrata sempre sul bisogno di narrare la realtà dell’essere umano. Dopo “La Ciociara” (1960) con Sophia Loren, che per la sua interpretazione vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista, nella seguente stagione diresse l’iconica coppia Mastroianni – Loren in commedie come il celebre “Matrimonio all’italiana” (1964) e il film in tre episodi “Ieri, oggi e domani” (1963), che gli valse l’assegnazione del terzo Premio Oscar. Il Premio Oscar gli fu, poi, di nuovo conferito per “Il giardino dei Finzi Contini” (1970), a segnare definitivamente il ruolo cardine della sua figura nel panorama cinematografico internazionale. Quelle che per lui erano “piccole voci”, come definì i suoi film in una intervista del 1972 sul set di “Lo chiameremo Andrea”, sono indiscutibilmente riconosciute come proprie pietre miliari della storia del cinema.

Dove trovare i francobolli

I francobolli dedicati a Gino Cervi e Vittorio De Sica sono disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli Spazio Filatelia di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma1, Torino, Trieste, Venezia Verona e sul sito poste.it. Per l’occasione sono state realizzate due cartelle filateliche distinte per ogni emissione, contenenti il francobollo singolo, la quartina di francobolli, la cartolina annullata ed affrancata e la busta primo giorno di emissione al prezzo di 15€ ciascuna.