Tra vari effetti prodotti sulla vita delle persone, i lockdown dei mesi scorsi non hanno risparmiato il lavoro dei portalettere. Anche quelli che lavorano a Merano. Il quotidiano “Alto Adige” ha ospitato la testimonianza di Aniello, il postino che consegna la corrispondenza a Maia Alta e a Scena. Il dipendente di Poste Italiane ha così descritto al giornale la sua esperienza, durante i duri mesi della pandemia: “Prima le persone ti salutavano e ti davano la mano – ha sottolineato Aniello – ma, da quando è arrivato il Covid, sono arrivate le preoccupazioni”.
Far West
La difficile situazione sanitaria ha cambiato l’approccio del postino alla sua professione, pur mantenendo salda la serietà e l’affidabilità di questa storica figura. “Prima consegnavo la posta alla reception degli hotel o direttamente nelle mani delle persone – afferma Aniello – quindi ci si salutava e si facevano le solite quattro chiacchiere tra postino e utente. Da un giorno all’altro, mi sono ritrovato le porte chiuse ovunque. Sembrava di essere nel Far West. Le persone rinchiuse in casa a guardare dietro le tende, pochissimi in giro”.
Il ringraziamento
Poi l’ammissione: “Però devo essere grato per aver potuto continuare a lavorare e per avere il mio stipendio – prosegue Aniello – Io non ho sentito la pressione, direi anche la paura, di perdere il lavoro, come ad altri è realmente accaduto. Per questo, devo dire grazie a Poste Italiane”. Nell’articolo si legge come il portalettere, nei periodi di lockdown, sia anche dovuto ricorrere ad un pizzico di fantasia per superare le oggettive difficoltà del momento. “Non potendo avere contatti diretti i nostri clienti, nel rispetto delle normative di legge anti-Covid, noi postini mettevamo la posta sotto il tappetino, nelle fessure dei muri o in altri posti, sempre in accordo con gli utenti – aggiunge Aniello – certamente una situazione d’emergenza surreale, ma che ci ha consentito di proseguire al meglio il nostro lavoro”.
Verso la normalità
Ora l’attività dei postini a Merano si è quasi normalizzata e, con il tempo, la situazione è cambiata, visti i passi avanti nelle cure, anche grazie al vaccino. “I turisti sono tornati, la cittadina è tornata ad animarsi. E noi abbiamo mezzi che ci permettono di spostarci con rapidità anche nel traffico cittadino”, ha dichiarato il portalettere ad Alto Adige, felice di riprendere al meglio il suo lavoro quotidiano.
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