La frutta e la verdura sono diventate la prima voce di spesa delle famiglie italiane a tavola, superando in valore tutti gli altri prodotti, dalla carne alla pasta, dal pesce ai formaggi, per un totale di quasi 1300 euro all’anno. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti “2021, l’anno nero della frutta Made in Italy” diffusa in occasione del Macfrut di Rimini, parlando di una vera svolta green spinta dall’emergenza Covid.
Nessuno in Ue come l’Italia
Una propensione al consumo di ortofrutta più alta in Ue, con più di 8 italiani su 10 (81%) che ne mangiano almeno una porzione al giorno, secondo l’Organic F&V Monitor. Il primato nazionale riguarda anche le quantità visto che nel 2020 il consumo pro capite annuo è stato di 160 chili, davanti a Germania (109 chili) o Regno Unito (101 chili). Rispetto a 10 anni fa se ne mangiano quasi 1 miliardo di chili in più, grazie anche ai giovani che fanno sempre più attenzione al benessere a tavola.
Un consumo etico
Secondo la Coldiretti, la ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere un carrello Made in Italy. Sotto accusa infatti sono le importazioni incontrollate favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea in Paesi dove spesso è permesso l’uso di pesticidi vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.