1%, 1,5% o 3% del Pil, non si sa lo sport quanto pesi davvero sull’economia. Difficile dirlo perché difficile perimetrare le attività economiche che rientrano nel comparto, tra negozi che vendono “anche” articoli sportivi e operatori privi di uno status professionistico con relative tutele. Vivacemente moderato da Marco Bellinazzo, veterano del giornalismo sportivo in forze al Sole 24 Ore, si è tenuto un nuovo incontro degli Stati Generali Mondo Lavoro dello Sport, ospitati nella Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino.
L’impatto
È Giovanni Sacripante, direttore marketing ed eSport FIGC, a tirare le somme del settore calcio, lo sport che secondo un’analisi dell’Uefa ha un impatto sulla nostra economia superiore ai 3 miliardi di euro: il bilancio del modello di business del calcio ha però raddoppiato le perdite, da -400 a -800 milioni di euro, e aumentato il debito che sale a 5 miliardi di euro, purtroppo non a causa di investimenti infrastrutturali, ma per finanziare l’acquisto dei giocatori.
Investimenti da attrarre
Le società devono aiutarsi da sé facendo squadra. È l’opinione di Marcel Vulpis, vicepresidente di Lega Pro che riunisce ben 60 club diffusi su 20 regioni proprio con l’obiettivo di unire le forze. Non è facile fare marketing associativo con 60 club, ma se si accetta l’idea di fare rete creando tutti insieme una grande piattaforma digitale, si può anche attrarre più investimenti.
La svolta digitale
Digitalizzare in fretta e senza indugi suggerisce Giovanni Sacripante: “Lo sport non può prescindere dalla componente entertainment e l’entertainment è anni luce avanti allo sport nel digitale” e allargare la partecipazione, nei settori giovanili, femminili e dell’eSport. È di Paolo Biancone, docente dell’Università di Torino, la proposta di un obbligo sportivo legato al diritto allo sport come l’obbligo scolastico esprime il diritto allo studio.
Il risparmio sociale
Come ha già sottolineato il premier Draghi, chi fa sport non è solo più sano, è anche una persona migliore. La leva economica dello sport non è solo nel rapporto che vuole che per ogni euro investito nello sport se ne risparmino 4 in spese sanitarie. Con una nutrita testimonianza di atleti ed ex atleti professionisti impegnati nella vita civile, l’incontro ha infatti offerto molti spunti per un’altra riflessione: a quanto ammonterebbe il risparmio in spesa e spreco sociale dato dai valori offerti dallo sport ai giovani – senso di scopo, sacrificio personale per l’ottenimento di un risultato di squadra, disciplina, equilibrismo dinamico tra alti e bassi, rispetto dell’altro? Le tecnologie e, facendo un passo indietro, la stessa digitalizzazione sono quindi gli strumenti di rilancio dello sport italiano di cui tutti sentono la necessità.