Dal 17 al 20 settembre torna Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte.
La biodiversità
La tredicesima edizione dell’iniziativa biennale organizzata dalla Città di Bra e da Slow Food, da sempre avanguardia nel dibattito intorno al settore lattiero-caseario di qualità, si apre all’insegna di un imperativo: difendere strenuamente la biodiversità, a partire dai preziosissimi microorganismi fondamentali per determinare unicità e qualità di ogni singolo formaggio. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano infatti partecipa per presentare a un’ampia platea le attività che sta portando avanti sul tema della biodiversità.
Il Parmigiano Reggiano
A cominciare dal ”Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio”, che prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura con l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all’origine, anche alla qualità del formaggio, e dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna. Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto DOP ottenuto in montagna: nel 2020 oltre il 20% della produzione totale della DOP, circa 826.000 forme, è avvenuta negli 89 caseifici di montagna, e oltre 1.100 allevatori ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseificio.