La crescita del tasso di chi ha trovato lavoro tra i laureati, pari al 79,6%, è più sostenuta (+2,6 punti) di quella dei diplomati (63,4%, +1,6 punti) e di chi ha conseguito al massimo la licenza media (43,0%, +1,0 punti).
Gli indicatori
Lo rende noto l’Istat spiegando che, di conseguenza, il tasso di disoccupazione aumenta per quanti hanno un titolo più basso (+2,7 punti) e tra i diplomati (+2,0 punti) a fronte del lieve calo per i laureati (-0,1 punti), con l’indicatore che oscilla tra il 4,7% per i laureati, il 9,6% per i diplomati e il 13,4% di chi ha al massimo la licenza media. Decisamente elevato anche il divario nel tasso di inattività, in calo per tutti, che dal 16,3% dei laureati (-2,6 punti) sale al 29,9% dei diplomati (-3,3 punti) per arrivare al 50,2% (-2,6 punti) di chi possiede un basso livello di istruzione.
La ripresa del lavoro
Nel secondo trimestre 2021, l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) registra una decisa ripresa rispetto sia al trimestre precedente (+3,9%), sia allo stesso trimestre del 2020 (+20,8%). Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, è pari a 22 milioni 785mila, in crescita rispetto al primo trimestre 2021 (+338 mila, +1,5%). L’aumento riguarda i dipendenti permanenti (+80 mila, +0,5%), gli indipendenti (+33 mila, +0,7%) e, soprattutto, i dipendenti a termine (+226 mila, +8,3%).