Il portalettere della Maremma: “Siamo come persone di famiglia”

Oggi, nella tranquilla Maremma, c’è una bella storia che Poste Italiane può raccontare. E lo testimonia un articolo pubblicato dal quotidiano Il Tirreno, che illustra l’attività professionale di Andrea, 31 anni, il portalettere che consegna la posta tra Roccalbegna e Santa Fiora, tra gli splendidi scenari della Maremma. Chi lo conosce lo racconta al giornale come una persona positiva e molto apprezzata dagli utenti di Poste Italiane della zona, a cui Andrea dedica sempre attenzioni speciali.

I piccoli gesti di ogni giorno

È un lavoro fatto di rapporti umani nati e cresciuti nel tempo, quello del portalettere. Il suo racconto al Tirreno è appassionato: “Sono entrato a tempo indeterminato in Poste il primo aprile di quest’anno – afferma il postino – e mi ritengo una persona di cuore, che mette l’anima in tutto ciò che fa. Qualità che cerco di mettere in pratica ogni giorno, con i piccoli gesti quotidiani”. Un mondo in cui si dà e si riceve, quello del portalettere, grazie al quale chi consegna la posta a volte prova una soddisfazione immensa nel ricevere un sorriso: “Noi portalettere — racconta Andrea — portiamo in giro anche i sentimenti. Soprattutto gli anziani non finiscono mai di ringraziarci”.

Uno di famiglia

La “gita” per la Maremma del portalettere Andrea (si definisce così l’itinerario per la consegna della posta) comprende una frazione del comune di Santa Fiora e l’intero comune di Roccalbegna. Sono piccole comunità in cui il tempo sembra essersi fermato. Come portalettere Andrea racconta volentieri al Tirreno “la storia di ciò che io sono. E lo sono anche quando il sole picchia forte o piove a catinelle. Sono un portalettere che vuole essere presente nella vita degli altri – conclude Andrea nell’articolo a firma di Elisabetta Giorgi – che suona il campanello due volte e dà una parola di conforto a un anziano solo, o porta il regalo di compleanno a un bambino. È bello essere portalettere per questi piccoli momenti, anche quando sono rari”.

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