Durante i mesi centrali dell’emergenza pandemica, l’evoluzione del credito bancario è stata “per lo più indipendente da capitale bancario e riserve di liquidità” e si “conferma, invece, l’importanza degli indicatori organizzativi: intermediari che si affidano più sui processi digitalizzati per l’erogazione del credito sono stati in grado di espandere i prestiti in modo più veloce, soprattutto durante il durante il lockdown”.
I numeri di Bankitalia
È quanto emerge da un’analisi di Bankitalia condotta da Alessandra Albanese e Federica Ciocchetta in cui si mette in evidenza che “la crescita dei prestiti delle banche durante la pandemia è stata largamente non correlata con le variabili che tipicamente influenzano l’offerta di credito bancario. Questa risultanza può essere un segnale che misure politiche da parte di governi ed autorità europee di regolamentazione che introducono garanzie statali e flessibilità riguardo requisiti di capitale e liquidità, sono state efficaci nel sostenere l’erogazione di credito da parte delle banche durante i periodi di eccezionale domanda di liquidità da parte delle imprese”.
L’importanza di investire in digitale
Ma nell’analisi viene sottolineato come “importante risultato” che “gli intermediari che forniscono servizi di prestito online e utilizzando metodi di scoring avanzati sono stati in grado di adattare meglio le proprie attività durante la pandemia. Infatti, le banche che avevano già investito nel digitale hanno servito i loro clienti in modo più efficiente di altre durante il lockdown e i periodi di restrizioni”.