Poste Italiane raggiungerà la carbon neutrality entro il 2030, in largo anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione Europea negli Accordi di Parigi. Si tratta di una delle azioni previste dall’Azienda nel piano industriale “Sustain&Innovate 2024” che ha tra i suoi capisaldi la riduzione del 30% delle emissioni totali entro il 2025 e il raggiungimento della neutralità entro i cinque anni successivi, come ricordato anche ieri in occasione della Giornata Mondiale “Zero Emissioni”. La decarbonizzazione degli immobili e della logistica è del resto uno dei pilastri della strategia di sostenibilità del Gruppo Poste Italiane.
Gestione efficiente
Obiettivo dell’Azienda è, infatti, diffondere una cultura di tutela dell’ambiente, definendo al contempo in via sistematica piani di azione settoriale per la gestione efficiente delle risorse energetiche, delle risorse idriche e dei rifiuti in ottica di economia circolare, al fine di ridurre la propria impronta ecologica. Soltanto nel mese di settembre Poste ha avviato i lavori di installazione di sette impianti fotovoltaici in Lombardia e Puglia che contribuiranno a raggiungere la copertura del 4% del fabbisogno energetico di Poste Italiane entro la fine del 2022.
Fonti alternative
Al fine di ridurre gli impatti diretti che le attività di Poste Italiane possono avere sul clima, il Gruppo sta costantemente avanzando nel ricorso a fonti energetiche che non utilizzano combustibili fossili (energia solare da pannelli fotovoltaici sugli immobili) e nella riduzione del consumo energetico (sostituzione delle lampade al neon e utilizzo di led), anche al fine di fronteggiare potenziali repentini cambiamenti di prezzi dell’energia.
Approccio responsabile
L’estesa presenza di Poste Italiane sul territorio impone all’Azienda di adottare un approccio responsabile al fine di diminuire la propria impronta ambientale e contribuire alla transizione low-carbon dell’economia e dell’intero Paese. L’Azienda è consapevole dei rischi che il cambiamento climatico può comportare per le proprie attività di business e ritiene pertanto importante identificare i potenziali impatti economici derivanti dalle mutazioni climatiche. Tale importanza è stata ribadita dal World Economic Forum nel Global Risk Report 2020 che individua i rischi climatici tra i primi cinque rischi a livello globale.
Qui il servizio del TG Poste sull’impegno per la carbon neutrality