Anche questo anno si è rinnovato a Bari l’appuntamento di divulgazione scientifica European Researchers’ Night che coinvolge le ricercatrici ed i ricercatori dell’Università e del Politecnico di Bari, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Consiglio Nazionale delle Ricerche che hanno incontrato il pubblico presso l’Atrio Cherubini del Campus Universitario “E. Quagliariello”.
Sinergia tra università ed associazioni
A Bari, la European Researchers’ Night è organizzata dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Politecnico di Bari e la Sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e conta sul supporto del Sistema Museale di UNIBA (SiMA), del Museo di Matematica dell’Università di Bari (MUMA), della sede di Bari dell’ISTAT e della sezione barese dell’Associazione Italiana degli Studenti di Fisica. La manifestazione è resa possibile grazie al progetto europeo ERN-Apulia3 (UE-H2020-MSCA-NIGHT-2020bis, Grant No. 101036086), rifinanziato – per il 3^ anno consecutivo – dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska Curie. Coordinato dall’Università del Salento, ERNApulia3 è uno dei 6 progetti finanziati in Italia e coinvolge le università statali ed i principali enti pubblici di ricerca pugliesi.
Stop a restrizioni, manifestazione in presenza
Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, quest’anno la manifestazione è tornata finalmente in presenza con stand, laboratori e giochi interattivi, dibattiti, ma anche con visite virtuali dei Musei e dei Laboratori di ricerca, come ad esempio il CERN di Ginevra, e con un palcoscenico a disposizione per talks e conferenze. I visitatori hanno avuto la possibilità di seguire un percorso che si snoda su 23 stand espositivi passando dal macroscopico studio dell’Universo, alla “visione” dell’invisibile, dalla magia delle molecole e la loro mutazione nei processi chimico- fisici al mistero della vita dai microrganismi ai lieviti, dalla biodiversità alla bioremediation.
Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo
Si è discusso di pace, scienza ed etica, è stato possibile imparare giocando con quiz sulle reti neurali, giochi logici, matematici e statistici e divertirsi con la fisica. Poi, il Robot Pepper ha insegnato la sicurezza stradale a grandi e piccini. Si è parlato della macro visione delle stelle, con il telescopio, e dell’infinitamente piccolo dei miliardi di batteri che vivono con noi e condizionano la nostra vita nel bene e nel male. Anche i farmaci salvano la nostra vita e sono stati svelati i segreti per la scoperta di nuovi farmaci e molecole. Grande spazio alla discussione sui giovani, la problematica del precariato nella ricerca e la difficile vita e le opportunità di una vita da ricercatore. Non sono mancati i temi molto caldi come l’ambiente, la medicina personalizzata e le ultime scoperte sulla genetica in relazione allo sviluppo cerebrale.